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All'uscita
della Villa si imbocca il lungo Viale alberato che una parte da
a picco sul Mare e si chiama Belvedere, da qui si ha una visuale
spettacolare sul Golfo di Termini Imerese da Cefalù a Palermo,
scriveva il Dottor Salvatore Pedone nel 1929: "il
panorama che da qui si gode non potrebbe essere più
incantevole. Termini si adagia sulle pendici del Monte Eurako
come una matrona" e prosegue dicendoci che al tempo di
Roma Cicerone identificava l'area dell'attuale Belvedere con il
Foro della Città. Il Monte Eurako, che oggi si chiama San
Calogero, marca 1.326 metri e cade a picco sul mare, da cui
l'originale nome Eracus che vuole appunto dire "dalla
bella dorsale".
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Proseguendo
si costeggia il Duomo, che qui si chiama Matrice ma
ufficialmente è la Parrocchia di San Nicola di Bari, un
costruzione rinascimentale a tre navate con pregevolissime opere
pittoriche, rimasta incompiuta ed abbandonata da oltre mezzo
secolo all'incuria, senza che alcuno si adoperi per il resaturo.
Un
tentativo fu fatto sul finire degli Anni '80 dall'allora
Responsabile della Parrocchia Don
Giovanni Liotta, che con l'aiuto dell'Architetto Salvi
Passafiume e della Pro Loco fece stampare due pubblicazioni per
far conoscere l'opera e la necessità di preservarla, purtroppo
come spesso accade ai migliori la sua morte prematura chiuse
ogni progetto.
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Passando
oltre si attraversa la Piazza del Duomo, sulla quale si trova
anche il Municipio e quella che un tempo era la palazzina della
Società dei Nobili e che oggi appare antico retaggio di un
passato non più esistente. La
gita si chiude con una breve sosta sulla Piazza Umberto I°,
giusto qualche istante prima di scendere nuovamente al livello
del mare per prendere il treno per Palermo.
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Marcello
Salvi
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