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    |  | Frascati
       2 Marzo 2007
       Cena Sociale | 
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 | Cosa
          c'è di meglio di una Cena ai Castelli per passare una piacevole
          Serata tra amici ? La proposta è partita da Fabrizio che con romana
          sintesi propose: "Perché nun s'annamo a fa' na magnata a li
          Castelli ?", come dire di no ! Appuntamento alle 19.30 davanti al
          CNR di Piazzale Aldo Moro, arrivo qualche minuto prima di Paolo e
          restiamo in attesa dell'arrivo di Fabrizio, curiosi come scimmie,
          visto che ci ha annunciato che ci avrebbe portati a Frascati con la
          macchina Presidenziale. Cinque minuti appena di attesa e la nave attracca
          alla base delle scalinate del CNR, una BMW 535 nuova e tirata a lucido
          come uno specchio.
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          | Siamo
          in perfetto orario, tempo di viaggio previsto un'ora, l'appuntamento
          con gli altri è a Piazza Marconi a Frascati alle 20.30, si parte ! Per alleviare
          la sofferenza del traffico romano l'impianto di bordo spande le note
          ammiccanti del Califfo che Fabrizio non riesce a non cantare, altro
          che noia, qui si canta prima ancora di avere cominciato a bere !
          Intanto la città sfila sotto le ruote, San Lorenzo, Porta Maggiore,
          Piazza Re di Roma, l'Appia e via andare. Appena usciti da Roma un
          intoppo, un furgone ha centrato il muretto di mezza via e si è
          capovolto sulla carreggiata, oltrepassiamo a stento l'incidente, che
          per fortuna non è grave ed avvenuto da poco, quindi con poca fila da
          smaltire.
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          |   | Sfilando
          accanto al Ducato coricato su un fianco Fabrizio esclama: "Io
          proprio non li capisco questi che corrono", e per rafforzare il
          concetto affonda il piede sull'acceleratore con la macchina in seconda
          e ci incolla ai sedili per buoni cinque secondi, tanto per lasciarsi
          alle spalle l'incidente in fretta. Solito traffico del venerdì
          pomeriggio sull'Appia, i tunnel i contro tunnel, gli svincoli, gli
          innesti, i bus turistici, i motociclisti kamikaze e persino gente che
          la percorre a piedi con le buste delle spese, ogni incrocio è un
          paese, una frazione, un villaggio, un mondo a parte, e finalmente in
          cima all'ultima salita il pilota ci informa: "Semo arrivati
          !"
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          | Osservo
          bene la Piazza che si profila davanti a noi ed a mia volta lo informo:
          "Fabbrì, stamo ad Albano !", "E allora ?",
          "Dovevamo andà a Frascati ...", "Ma porc ... dovevamo
          fare la Tuscolana non l'Appia !" Soprassediamo
          sui commentiper rispetto dei lettori più sensibili.
 Rapidamente
          si svolta a sinistra tagliando il traffico e ci si inserisce in una
          tipica strada di montagna che si snoda tra passaggi bui ed incroci nel
          nulla, a velocità notevole sfilano nell'ordine Marino, Castelgandolfo,
          Grottaferrata ed infine appare il cartello "Frascati 4 km",
          dai che forse ce la si fa.
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          |   | Anf,
          pant, puff, alla fine abbiamo solamente 5 minuti di ritardo, poco male
          perché ci penseranno gli altri a fare tardi, tanto che prima delle 22
          non si mette in bocca altro che qualche salatino, qualche olivetta e
          qualche cubetto di mortadella, poi, riunita tutta la compagnia, alla
          quale, per fortuna, le donne non mancano mai, si passa agli antipasti
          fatti di bresaola ripiena di caprino, vol au vent, involtini farciti
          di verdure grigliate, si comincia ad innaffiare il tutto con del buon
          vino rosso e si passa al primo, della bella pasta fatta in casa al
          sugo. Si discutono vecchie e nuove questioni, si spacciano, come al
          solito pipe, per la precisione la Savinelli 101 da Gara richiesta da
          Flavio.
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          | Si
          discute simpaticamente tra Soci, anche se ad un orecchio non allenato
          la cosa potrebbe apparire singolare, in effetti a Roma un certo
          intercalare è amichevole, laddove in altro luogo potrebbe dar adito
          ad un rissa, ma il Romano è così, mai prendersi troppo sul serio, in
          fin dei conti siamo gli eredi del più grande Impero della Storia,
          probabilmente proprio per questo, per la capacità di conciliare Sacro
          e Profano, insulto e sfottò, siamo sempre quelli della Società
          dei Magnaccioni, siamo sempre quelli che "E' meglio il
          vino de li Castelli che de sta zozza Società", ma anche
          quelli di "Maccarone mai provocato e io me te magno !".
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          |   | E
          così tra un frizzo ed un lazzo arriva in tavola la tipica piattata
          dei Castelli, formaggi assortiti, provola affumicata, salami,
          prosciutti, porchetta. Si stappano un altro paio di bottiglie e alla
          via così la mezzanotte arriva prendendoci alla sprovvista e prima che
          l'Oste porti in tavola la classica pasticceria secca di Frascati, tra
          cui spiccano senz'altro i tozzetti al cioccolato e pepe, l'ottimo
          Flavio apre la sua busta e ci passa del Balkan 759 con cui caricare le
          nostre pipe, ormai chiudere le Serate del Club a 759 sembra diventata
          un divertente abitudine. 
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          |  Così io mi carico la
          Cervantina, Fabrizio la
          sua Peterson nuova e ci prepariamo all'ennesima fumata Vintage intanto
          che arrivano in tavola i Caffé. E' l'una passata quando abbandoniamo
          il locale e ce ne andiamo sfumacchiando per i vicoli frascatani,
          scendendo verso la Piazza Principale ed il Belvedere dal quale le luci
          di Roma si spandono fino all'Orizzonte, i fumi del 759 si confondono
          con la foschia flebile che comincia a levarsi dal terreno umido e le
          luci rossastre del lampioni tingono tutto di sfumature dorate, mentre
          una dopo l'altra si spengono le insegne dei locali.
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          |   | Per
          qualche istante, mentre recuperiamo le macchine, ci sentiamo un po'
          tutti uomini frack sotto gli ultimi lampioni. Mollemente si ridiscende
          a valle, le strade prima intasate sono ora sgombre, spettrali e mal
          illuminate, la Tuscolana si dipana come un nastro gettato per caso tra
          le colline, poi le luci della Città, i depositi dei treni della
          Metropolitana, gli Studios cinematografici, i grandi palazzoni, la via
          larga e deserta, Porta Furba, un sterzata a destra e via nel Mandrione,
          dove se non fosse per le macchine di tanto in tanto parcheggiate
          sembrerebbe di essere tornati indietro nel tempo.
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          | Tra un
          Acquedotto di Duemila anni fa ed un Mascherone, tra un ponticello ad
          un arco dove la macchina passa a malapena, via tra resti e vestigia di
          un tempo glorioso, fino a Porta Maggiore, si rientra nel caos, sono le
          due ma il traffico è quello delle sei del pomeriggio, giù sotto i
          piloni della Tangenziale, che sembra di essere a New York, dentro un
          telefilm, ed infine San Lorenzo, a recuperare la Tippetemobile e via a
          casa, fino alla prossima ovviamente !
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          |   | 2 Marzo 2007 Su e giù per i Castelli Cronaca Anormale di una Cena Sociale
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      Marcello Salvi
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