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Una
volta giunti la prima cosa da fare è tirare fuori tutto dalla
macchina, per prima cosa la torta, e mettere tutto subito al sicuro
in cucina, seconda cosa da fare è sfamare le truppe antitopi, note
come Gatti, che abituati al rumor di macchine saltano fuori dai
cespugli certi che stia arrivando la pappa e difatti una decina di
gatti ben pasciuti si gettano subito sulle vettovaglie messe a loro
disposizione e poi si lasciano andare a pulizie, sonnellini e bagni
di sole, mentre noi nel frattempo ci industriamo a preparare il
pranzo. Gli stuzzichini costituiti da patatine, noccioline, mais
tostato, cioccolatini sono rapidamente predisposti sul tavolo
all'ingresso, l'Antipasto, costituito dalle Quiche è già pronto da
tagliare.
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Visto
che abbiamo fatto un Menù strano diamo anche della spiegazioni. La
Quiche è la classica torta salata francese, in sostanza un bel piatto
di recupero e strarecupero, chiaramente nata per rimettere insieme i
cocci dei pasti dei pranzi dei giorni precedenti, in periodi in cui il
cibo andava centellinato, la Quiche agglomera ortaggi e verdure con
uova e latte (o panna) a formare un'enorme frittatona molto alta,
aggiungendo vari ingredienti cambia anche nome, questa essendo stata
integrata con della pancetta (lardon) prende il nome di Quiche
Lorraine, tipica della Regione Francese della Lorena, situata nella
parte Nord Est, al confine con la Germania.
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Come
primo si è scelto di fare dei Crozet, pasta tipica dell'Alta Savoia,
al confine con la Val d'Aosta, costituita da quadrati di pasta di
Grano Saraceno che viene prodotta mischiando 3/5 di farina di grano
saraceno con 2/5 di farina normale, un pizzico si sale e un po' di
noce moscata, l'impasto steso e tagliato in quadrati di circa un
centimetro di lato (io uso una rotella per pizza per fare questa
operazione), va poi fatta seccare in modo che il colore da grigio
diventi bianco sporco e soprattutto possa essere messa in contenitori
e sacchetti senza che si attacchi tutta insieme. In questa caso è
stato preparato un condimento con abbondante cipolla, salame piccante
(proveniente da Segovia) e lardon (pancetta).
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La
pasta, dopo un'essiccazione di almeno 24 ore, va lessata in abbondante
acqua salata per dieci minuti, poi va scolata grossolanamente e
gettata nel condimento, ben amalgamata e quindi va aggiunto yogurt
(sarebbe meglio panna acida ma se non piace il sapore molto forte lo
yogurt stempera un po') e quindi un formaggio che fonda, l'ideale
sarebbe il Roquefort o il Raclette, ma anche in questo caso si può
benissimo usare un formaggio tipo Philadelphia senza stravolgere
nulla, una volta mescolato per bene il tutto si lascia sul fuoco
spento un'altra decina di minuti perché si "inzuppi", poi
si aggiunge del burro per mantecare e si serve.
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Come
secondo ho scelto il Pollo alla Digionese che già nel nome dovrebbe
suggerire l'ingrediente principale oltre il pollo, ovviamente la
Senape per la quale Digione, città nel cuore della Borgogna, è
famosa. La preparazione è abbastanza semplice, serve solamente del
pollo, tagliato a pezzi di media grandezza, che va marinato
nell'olio d'oliva per qualche minuto e poi gettato nel pan grattato,
su una teglia si prepara un letto di fiocchi di burro, cipolle
tagliate grossolanamente, aglio, si sistema il pollo in modo che i
pezzi non siano uno sull'altro, si prepara una crema con senape
(quantità secondo i gusti) e yogurt (si può aggiungere del latte
per aumentarne la quantità e ridurne l'impatto).
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Questa
crema si versa poi nella teglia avendo cura che ricopra perfettamente
tutto il pollo, sopra si aggiunge ancora del burro in fiocchi e si
inforna a 180 gradi per 45 minuti, una volta spento il forno lo si
può lasciare dentro in modo che rimanga caldo e morbido fino al
momento di servirlo, il sapore è deciso e dipende molto dalla
quantità e dalla qualità della Senape usata. Del dolce parliamo
prossimamente.
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Marcello
Salvi
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