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On
the Streets of Madrid
28.07.2008
- 01.08.2008 ---
Quarta Parte ---
Teleferico
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La
mattina del mercoledì è dedicata alla visita del Museo del
Ferrocarril che tratterò in articolo separato, mentre il pomeriggio
è dedicato alla Teleferica ed al Parco della Casa de Campo. Appena
dopo il Tempio di Debod, si trova la Stazione di partenza della
Teleferica che porta nel centro e ne punto più alto del Parco della
Casa de Campo, decido quindi di fare un viaggio di sola andata,
tornerò a piedi attraverso il Parco fino alla Stazione Lago della
Metropolitana che ben conosco poiché è quella che prendiamo sempre
per andare alla Masia, il Ristorante dove si tiene l'annuale gara
del Cap.
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Non
appena la cabina si lancia nel vuoto, pochi metri e lo spettacolo
che appare vale il biglietto, in un solo colpo d'occhio ed a volo
d'uccello il Palazzo Reale, la Almudena, la Stazione Principe Pio ed
il Rio Manzanares, la vista è spettacolare, peccato però che sia
unica, nel senso che per i dieci minuti successivi di viaggio le
uniche cose che si vedranno saranno le guglie elle montagne russe
del Parco della Warner Bros e la desolazione della natura tipica
delle Mesetas Spagnole. Pochi sparuti alberi immersi in un terreno
secco ed arido. Quando la Teleferica arriva mi trovo su una spiazzo
verdissimo pieno di tavoli e di persone intente negli ultimi fuochi
dei pic-nic.
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Guardo
la bussola che ho in tasca e scelgo la strada da percorrere, non
senza un minimo di timore mi incammino lungo una strada si
asfaltata, ma che sembra andare verso il nulla, assolata e senza
riparo, la città appare lontana, all'orizzonte, comunque vado. Dopo
una decina di minuti la strada si incrocia con quella che sembra
un'arteria principale, ovviamente deserta, qui però gli alberi ad
alto usto danno requie dal Sole cocente, nel silenzio irreale si ode
perfettamente lo scivolare dei vagoni sulle montagne russe, lontane
almeno un chilometro ed il classico vociare di chi le cavalca. |
Proseguo
lungo la strada ormai convinto di avere fatto una fesseria a fare un
biglietto di sola andata, ma tornare indietro vuol dire rifarsi i
circa due chilometri che ho già fatto e per di più al Sole ed in
salita, quindi proseguo, di tanto in tanto passa qualche ciclista a
velocità da motocicletta dopo quasi mezzora di buon cammino
finalmente vedo il getto del centro Lago, dieci minuti e sono su una
panchina sulle sue rive, mi riprendo fumandomi un mezzo Toscano e
poi guadagno la Stazione Lago che sempre mi stupisce per la sua
architettura alla Biancaneve.
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La
Metro arriva quasi subito, dentro c'è l'aria condizionata, per
fortuna, ed una marea di ragazzi sdraiati per terra, comunque il
viaggio non è lungo, credo che prima di cena un passaggio in
albergo sia proprio necessario. <-------
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Marcello
Salvi
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