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VIII
Copa Barcelona
14.06.2008 ---
Settima Parte ---
Xaica
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Ripartenza,
sempre dalla Fermata Mundet della L3, Destinazione Placa de
Catalunya, alla ricerca di un luogo dove cibarsi alla Mediterranea
dopo il pasto cinese. L'auspicio è quello di trovare un
ristorantino locale non da turisti dove si mangi bene e si spenda il
giusto, a posteriori bisogna dire che la missione è riuscita, con
un po' di intraprendenza e caparbietà. La prima operazione dopo
avere raggiunto la meta è fare il giro della Piazza, visto che la
fermata ci ha lasciati proprio davanti alla Rambla. Ricordavo che
sulla Ronda Universitat si trovava un bel localino e voglio proprio
provare a rintracciarlo.
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Purtroppo
quando vi passiamo davanti della Table du Pain non resta nulla,
quello che era un Saloon è stato trasformato in un Ristorante
Giapponese, che tristezza, proseguiamo diritti verso la Piazza
dell'Università che è il Vertice del Triangle, cioè quel
Triangolo formato dall'unirsi di due strade che partendo da due lati
di Placa de Catalunya si incontrano proprio nella Piazza
dell'Università, tra i lati formati da queste due strade c'è un
vero dedalo di viuzze e qualcuno ne approfitta per la caccia alla
dose di sigarette necessarie alla sopravvivenza.
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La
soluzione del problema la troviamo in un viottolo il cui nome dirvi
non saprei, alcune luci illuminano la strada, c'è l'ingresso di un
locale, ma nessuna folla di turisti fuori, ci avviciniamo e troviamo
un ristorante che si chiama Xaica, ci intrufoliamo, è pieno, ma
sono tutti spagnoli, il che fa ben sperare, ci conducono ad un piano
mezzo rialzato e partiamo con le ordinazioni. Sangria, Paella, vari
piatti combinati. La scelta è stata positiva, si mangia bene ed i
costi sono onesti, anche se con qualche piccola incomprensione. |
Vilma,
per motivi imperscrutabili, decide che vuole la paella più piccante
e chiede al cameriere di portargli qualcosa di piccante, del
pimiento, e quello ligio alla richiesta porta un piatto di pimiento,
cioè di piccoli peperoncini verdi moderatamente piccanti, molto
buoni però. Di lì a poco si presenta il classico venditore di
paccotiglia assortita alla quale Vilma, come d'abitudine non resiste
acquistando anelli ed occhiali luminosi ed alla fine il nostro
tavolo sembra una specie di albero di Natale.
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Alla
fine della Cena, dopo la Crema Catalana, ci viene servito
l'immancabile orruco, alla cui vista Vilma quasi sviene, memore
della passata esperienza Madrilena, noi lo beviamo senza ritegno
direttamente sulla Sangria, che proprio una mano Santa non è alla
fine, all'uscita del Ristorante qualcuno accusa il colpo, attirando
l'attenzione dei passanti, ma per fortuna la via fino alla Fermata
della Metro è breve. |
Mezzora
e siamo tutti in albergo, rapida occhiata alla stanza per scoprire
che il trucco ha funzionato, di zanzare neppure l'ombra, ma prima di
andare a dormire scendo nella hall a dare una sbirciata al forum.
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Marcello
Salvi
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