| |
|
Pretorians in
New York City
Part Three
by Maurizio Spunticcia |
|
|
Una
volta arrivati scopro che anche qui il direttore o meglio il
proprietario della catena è italo-americano il nome è Vinnie ma
realmente si chiama Vincenzo, a differenza del primo negozio questo è
veramente grande ed infatti il Walkin humidor è il quadruplo del
precedente al suo interno ci sono centinaia di scatole ricolme di
sigari, da segnalare la presenza della stanza adibita al fumo con
comode poltrone di pelle, la onnipresente macchina del caffè ed a
richiesta vengono anche fornite bibite fresche, penso
“questo si che è fumare
in grande relax!!!”.
|
Comprendo sempre più che sotto questo
aspetto l’Italia è ancora alla ricerca della scoperta del fuoco
siamo davvero provinciali e idioti, anche a NY è in vigore la legge
antifumo ma intelligentemente non è applicata alle realtà come i
tobacco shop e ai vari circoli che ruotano intorno a sigari e/o pipe e
soprattutto il governo almeno per questi prodotti non è quella
sanguisuga che abbiamo in Italia e questo permette di creare realtà
di questo tipo che nel nostro paese al contrario nessuno sogna di
aprire su larga scala questo per
i ridicoli o meglio inesistenti profitti e devo dire anche che quel
nazi salutismo presente in Italia qui onestamente non l’ho
praticamente percepito.
|
|
|
Da noi capita di incontrare il solito
celebroleso che ha il coraggio di romperti gli zebedei
anche se stai fumando all’aperto, mentre qui a NY ho trovato
non tolleranza, ma semplicemente libertà di espressione. Mi ritrovo a
pensare che l’unico posto che più si avvicina al tobacco shop
americano è il negozio di Giorgio Musicò, infatti anche qui
le stanze per fumare diventano uno splendido ritrovo per
scambiare due parole su argomenti inerenti il tabacco, la politica o
quello che si vuole e la cosa molto bella è che non è rara la
presenza femminile che viene a gustarsi un buon sigaro.
|
Tornando ora alla visita di questo secondo
Barclay-Rex è da segnalare l’incontro con un signore italiano ed in
particolar modo di Palermo con cui scambio quattro chiacchere sulla
realtà politica italiana e alla fine mi regala una copia dela
“Gazzetta dello Sport”, purtroppo non manca lo scambio di battute
sul “disastro di Manchester”, ormai è ora di pranzo o meglio ho
fame quindi con Marco usciamo e andiamo a mangiare un veloce panino in
una paninoteca, dopo mangiato chiamo la mia ragazza in Italia e
rientro per la parte finale di questa esposizione Castello.
|
|
|
Al
termine di questo secondo appuntamento mi rendo conto che la pipa
italiana è molto apprezzata all’estero, e parlando con i presenti
gli dico che in Italia ci sono molte persone che preferiscono prodotti
esteri ai nostri, molti a queste parole scuotono la testa in segno di
disapprovazione e denotano stupore, tra l’altro mi dicono che non è
un caso che li alla pipa italiana viene dato maggior risalto rispetto
a pipe di altri paesi, queste parole mi riempiono di orgoglio!! Per
quanto riguarda i tabacchi presenti all’interno di questo punto
vendita noto che sono gli stessi del precedente forse con l’unica
variante della presenza dei Solani,
e qualche miscela della casa in più rispetto all’altro punto
vendita per il resto niente di nuovo.
|
Alla fine dell’esposizione si eseguono
nuovamente le operazioni di inventario e conteggio delle pipe vendute
e dopo i saluti di rito, usciamo in strada e prendiamo la direzione di
casa, prima di arrivare alla metro facciamo qualche deviazione per
passare davanti a Wall Street dove scatto qualche foto e mi accorgo
della particolarità delle chiese quasi tutte in stile gotico, almeno
credo, che fanno convivere il passato con il moderno. Con i piedi
ultradoloranti ci dirigiamo alla stazione della metro che ci porterà
a casa per il giusto riposo prima della cena, nonostante la stanchezza
decidiamo di anticipare la nostra discesa dalla metropolitana per
passare nella celebre Time Square dove i megaschermi la fanno da
padrone insieme a negozi di souvenir e negozi specializzati in
prodotti elettronici, rimane comunque un posto davvero suggestivo,
peccato per il tempo non proprio amico, fortunatamente non siamo
distanti da casa e dopo una decina di minuti arriviamo alla tanto
agognata meta per il meritato e sospirato riposo.
|
|
|
In
serata decidiamo di andare a Union Square dove Marco conosce un bel
Pub che produce in proprio la birra infatti mi scolo due bei boccali
di birra scura della casa davvero niente male accompagnando il tutto
con un bel pezzo di carne molto saporito con contorno di tante patate
fritte arricchite con maionese e ketchup,
all’uscita del pub decidiamo di andare a piedi verso casa per
goderci un po’ della New York by night e per smaltire la ricca cena.
Mi rendo conto che questa città
è davvero affascinante e nonostante le storie che avevo sentito il
senso di sicurezza è molto elevato, arrivati ad un certo punto del
cammino decidiamo di prendere un taxi per finire il viaggio visto che
i nostri piedi si rifiutano di andare avanti, anche perché il giorno
dopo abbiamo un pipe show nel New Jersey precisamente a Ridgewood e
anche li le ore in piedi saranno tante, quindi fermiamo un taxi, cosa
che non manca mai a NY, e dopo aver superato uno splendido ingorgo
notturno, è pur sempre venerdì sera, arriviamo a casa e in pochi
minuti mi stendo sul letto ripensando a questa prima piena giornata
newyorkese densa di avvenimenti e con la mente fantastico sulla
possibilità che queste realtà dei Tobacco Shop un giorno possano
essere presenti anche da noi, anche se carico di una certa eccitazione
per l’appuntamento previsto l’indomani mi addormento.
|
|
|
|
|
|
|
<-------
Torna alla Seconda Parte
|
Vai alla Quarta
------->
|
|
|