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Scopro
amaramente che ancora non mi sono abituato al fuso orario ed infatti
alle 4 di mattina circa apro gli occhi, ancora è buio e l’unica
luce è quella artificiale dei lampioni che entra dalle finestre, che
qui non sono dotate delle classiche serrande ma ci sono solo due
semplici tendine, devo dire che non è molto facile dormire poi penso:
“diamine ma questa è la città che non dorme mai!!” Infatti qui
il traffico non ha mai pause ed oltre alle macchine si sentono anche
gli zoccoli dei cavalli della Polizia. Ormai
sono sveglio e difficilmente riesco ad addormentarmi nuovamente,
quindi fisso il soffitto e penso alla giornata che deve ancora
iniziare.
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Il
posto dello show lo conosco per aver visitato il sito web di questo
tabacco shop e so già quello che vedrò e quindi pregusto diverse
buone pipate e spero che la giornata passi senza intoppi.
Ero talmente immerso nei miei pensieri che
guardando nuovamente l’orologio mi rendo conto con stupore che sono
quasi le 6 del mattino ed infatti una leggera luce comincia ad entrare
nella stanza, allora penso: “ok ora mi alzo accendo il portatile e
visto che in Italia è circa mezzogiorno vedo se posso parlare con
qualcuno”, quindi mi alzo accendo il portatile e faccio un salto in
bagno. Dopo pochi minuti sono davanti al monitor e grazie alla
connessione wireless che mi viene gentilmente offerta da un misterioso
“Belkin54” riesco a navigare.
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Mando
qualche mail leggo un paio di forum e vedo che ormai sono le 7 del
mattino, nel mentre anche Marco si è alzato, chiedo a che ora è
l’appuntamento e mi viene detto che per le 11.00 dobbiamo essere a
Ridgewood, il tempo del viaggio sarà di un ora circa. Dopo
i vari preparativi lasciamo l’appartamento per 8.30 e ci dirigiamo a
fare colazione, a circa due isolati dal nostro appartamento troviamo
un bel punto di ristoro e mentre entriamo penso: “oggi vado di
dolce” ed infatti ordino una specie di omelette alla cannella con un
bel caffè nero, la cosa che più mi rompe del caffè americano non è
il fatto che sia più una bibita che un caffè ma il fatto è che se
non ha una temperatura minima di 800 gradi non sono contenti!!!
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Alla
fine l’omelette è finita ed il caffè è ancora li bello fumante,
riesco ad assaporarlo solo dopo circa 20 minuti e 20 gradi in meno !!!
Dopo
questa veloce colazione decidiamo di prendere un taxi che ci porti a
Ridgewood, detto fatto fermiamo il primo che passa e gli chiediamo se
puoi portarci nel New Jersey il tassista non fa problemi ma ci dice
che non conosce bene la località da noi indicata, ma in macchina ha
una mappa stradale e sostanzialmente non ci sono problemi. Il
viaggio è davvero gustoso, finalmente dopo tanto cemento un po’ di
verde da dure che la campagna americana non è davvero male.
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Soprattutto quei piccoli paesi fatti di case basse e rigorosamente di
legno tutte colorate e incastonate nei vari giardini e viali alberati
che poi è quello che sempre vediamo nei film americani, peccato che a
volte questi scenari fanno parte del solito film splatter che ti fa
pensare che piuttosto che la porta di cartone all’americana e i
vetri senza serrande, preferisci abitare al 4 piano di un condominio
con una bella porta blindata a prova di carro armato considerazione personale a parte è ora di tornare al viaggio, dopo
questo full immersion di colori vivaci e natura vedo il cartello che
indica che siamo a Ridgewood e un sorriso mi illumina la faccia.
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Dopo
vari giri per le stradine di questa splendida cittadina tipicamente
americana, scorgo le porte del paradiso sopra un negozio campeggiano
le parole “The Tobacco Shop” e mi sembra di vedere un angelo
accanto all’entrata, in realtà le piume che vedo non sono quelle di
un angelo ma quelle del copricapo della statua di un capo indiano, il
taxi si ferma e in un secondo sono fuori, nello stesso tempo vedo
uscire Gary il titolare del negozio che avevo conosciuto la scorsa
estate durante un suo soggiorno romano, che poi era il regalo per le
nozze d’argento che aveva fatto alla moglie Barbara.
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Per
l’occasione mi sono vestito di tutto punto mentre lui mi accoglie in
maglietta e calzoncini con un ampio sorriso che subito mi fa sentire a
mio agio, dopo i saluti di rito entriamo nel negozio e in un secondo
vedo quegli splendidi barattoli di vetro ricolmi di tabacco che avevo
visto sul suo sito e mi viene da pensare: “voglio 2 once di tutto
quello che vedo”.
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Dopo questo simpatico pensiero e aver salutato Barbara, Gary ci fa
fare un giro del suo negozio e soprattutto del grandissimo walkin
humidor raccontandoci dei lavori eseguiti al negozio, che
personalmente trovo bellissimo, il negozio ricorda molto un saloon del
vecchio west. Al piano terra oltre i “barattoloni” delle miscele
della casa sono presenti varie confezioni di tabacco per sigarette e
accessori per pipa, sigaro e per il confezionamento delle sigarette
infatti sono presenti molte scatole di sigarette da riempire tramite
l’apposito strumento in vendita.
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Come
a New York mi rendo conto che anche qui il sigaro è il fumo lento che
va per la maggiore, ma molti sono anche i pipatori che entrano per
acquistare qualche oncia delle miscele di Gary e che sono accorsi per
il pipe show. E’
ora di preparare l’esposizione delle pipe e in poco più di 40 minuti
finiamo di allestire le pipe. Quindi comincio a guardarmi bene intorno
e dietro al bancone dove sono presenti le miscele vedo altri barattoli
contenenti i tabacchi di base utilizzati come il famoso yenidje, l’izmir,
il latakia, il perique, il virginia e diverse qualità di black
cavendish nonché il burley.
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Da
perfetto padrone di casa Gary mi chiede se voglio assaggiare qualcosa
e quali sono i miei gusti, mi indica quindi le miscele inglesi
prodotte e mi elenca i tabacchi con cui sono composte, devo dire che
quando vado in altri paesi mi piace assaggiare la cucina del posto e
quindi gli dico di farmi assaggiare delle miscele “americane” e
del burley puro. Vengo subito accontentato con due buste per un totale
di 4 once di “Golden Burley” e “Prince of Walles” la prima
miscela è praticamente burley mentre la seconda è una miscela
inglese con l’aggiunta di burley.
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Apro
una busta e tiro fuori la mia pipa che per rimanere è una Castello
Old Antiquari ed in un secondo la riempio di burley accendo e comincio
a fumare, premetto che il burley è stata per me una piacevole
scoperta grazie all’amico Angelo (Anghelos) che me ne ha offerto
qualche carica durante il viaggio del Cagli Express. A molti questa
qualità di tabacco forse non potrà piacere essendo aromatico e dolce
ma onestamente a me non dispiace per niente ed infatti la carica si
esaurisce decisamente in poco tempo.
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