Bilbao

Parte Seconda

Piano completo dell'Euskotran
(PDF 9mb)

La mattina inizia presto, il sonno REM è stato sufficiente ed alle 07.30 sono già fuori dall'Hotel e decido di dirigermi a piedi verso il Guggenheim, non so la strada ma ci vuole poco: basta seguire le rotaie del tram. La cosa che mi colpisce dopo pochi minuti è la strana sensazione di tranquillità che pervade la città, a Roma alle 07.40 del mattino gli incroci sono intasati e per salire su un mezzo pubblico bisogna essere disposti a qualsiasi nefandezza, qui invece tutto è silente, gli autobus semivuoti, poche macchine in giro, ancora meno persone, inoltre il cielo è nero, non come per un'alba nascente ma come per una notte fonda.

Tra un giro e l'altro arrivo alla fermata di Pio Barroja che sono da poco passate le nove, ma il buio è ancora fitto. Ho letto sull'opuscolo turistico che mi è stato dato in albergo che c'è un Museo Marittimo in città, i Musei del Mare e delle Ferrovie sono la mia passione. Sembra facile da raggiungere, scendo alla fermata Euskalduna e lo cerco, ma non lo trovo. La mappa lo indica in un punto della piazza dove non c'è nulla e solamente dopo diversi minuti noto una cosa curiosa: dal bordo del ponte che si innesta nella piazza appaiono delle casse in legno con scritto in nero BBK, la sigla dei Musei di Bilbao mi avvicino, getto l'occhio giù dal ponte e scopro che le casse impilate sono cinque e che sono l'insegna del Museo, che si trova sotto il ponte, e non accanto.

Scese le scale mi rendo conto che il Museo è ricavato nelle arcate del sottoponte e che la gru che ne sovrasta l'ingresso è esattamente quella riprodotta nella cartolina pubblicitaria. Una volta entrato capisco subito che il Museo sarà una delusione, i pezzi esposti sono pochi, i modellini oltre ad essere pochi sono anche abbastanza dilettantistici, nulla a che vedere con il Museo della Marina del Palais de Chatillon a Parigi, dal quale lo divide anche un altro fatto: lo strano divieto di fare foto, cosa che io non sapevo e che ho saputo in maniera traumatica quando una vigilante mi si è avvicinata mentre stavo fotografando un modellino.

La Signora, mano destra sul manganello e indice della sinistra puntato contro il mio naso, mi intima di non fare foto, le dico che le sto facendo senza flash, urla ancora di più che all'interno del Museo non sono consentite foto, peccato dal Museo della Marina di Parigi ero tornato con quasi 200 foto di modellini d'epoca. La cosa mi fa girare ancora di più le scatole quando mi giro e vedo davanti a me un bellissimo carboncino raffigurante un Capitano con la pipa in bocca, deluso ed infastidito me ne vado via senza proseguire la visita, di cui salvo un paio di foto di gigantografie che ritraggono la vecchia Bilbao di inizio Secolo, in piena era industriale (a fondo pagina).

Torno alla fermata Euskalduna, manca poco alle 11 del mattino e solamente ora mi ricordo di non avere fatto colazione, ne approfitto dunque per guadagnare il Corte Ingles vicino alla Stazione di Abando e salire alla Cafeteria per un café con leche, poi mi occuperò di cercare gli altri tabaccai. Uscito dal Corte Ingles mi imbatto in una scenetta molto in tema con la mia ricerca, un camion della Logista (distributrice dei tabacchi in Spagna) sta effettuando delle consegne. Proseguo lungo la Gran Via Don Diego Lopez de Haro dove al numero 24 dovrebbe esserci l'Estanco Alis. Supero il 23 attraverso la strada ma non lo trovo, mi giro e lo scopro nella via laterale, strana numerazione.

La Tabaccheria è gestita da due Signore, nelle vetrine esterne poca roba, qualche Peterson e niente più, dentro però c'è un walking humidor notevole con quantità industriali di sigari e sulla parete dietro il bancone una gran quantità di tabacchi, tra l'altro molti sono apparentemente assenti ma quando li chiedo saltano fuori dai cassetti come niente fosse. Le Signore sono molto gentili anche se rimangono un attimo perplesse quando chiedo il Balkan Latakia, che indico sullo scaffale, mi viene il dubbio che o è importato da molto poco o da quelle parti se ne vende molto poco. E' incredibile come basti poco per raggiungere un chilo di tabacco, un pò di 965 per un amico, un pò di Amsterdamer per un altro e la sporta si riempie.

Ormai si è fatta quasi ora di pranzo ma complice la colazione ritardata e la voglia di fare altri giri non ci faccio caso, torno all'albergo e prima di entrare mi infilo nel negozio Ufficiale dell'Athletic Bilbao dove acquisto, come mia abitudine, sciarpetta e cappelino della squadra, ora posso riportare l'intero bottino in albergo e riposarmi qualche minuto prima di riprendere la dura vita del turista. Dopo una breve pausa riprendo l'escursione in città, ho deciso di abbandonare la ricerca degli altri due tabaccai perché francamente non ritengo valga la pena sacrificare il poco tempo rimasto così vanamente, in fin dei conti il tabaccaio di riferimento l'ho già trovato e mi sembra sufficientemente valido.

Riprendo l'Euskotran e scendo ad Uribitarte, proprio dove si trova il singolare Ponte Zubizuri, lo attraverso perché voglio andare a prendere la Funicolare che si trova dall'altra parte del fiume e conduce ai Giardini di Artxanda in cima alla collina che sovrasta la città. Mentre passo sul ponte il ponte mi ferma a dare un'occhiata al lungofiume, che mostra un minimo di colore, almeno nelle facciate dei palazzi, ed al Guggenheim, singolare struttura che vorrebbe assomigliare ad un fiore che sboccia, alla facciata tutta ricoperta in Titanio è quanto di più triste si possa immaginare, neanche una nota di colore od una vibrazione artistica. 

Sarà che io per costituzione fisica in Musei come il Guggenheim ed il MOMA mi guardo bene dall'entrare. Me lo lascio alle spalle e per poche stradine dell'altra sponda del fiume raggiunga la Piazza della Funicolare, un quadrato ricavato a forza tra i palazzi. La Funicolare collega la città di Bilbao con il Monte Artxanda che la sovrasta, su questo Colle, zona residenziale, si trovano dei giardini ed una volta anche un Casinò. L'opera, realizzata negli anni '10, è stata completamente ristrutturata nel 1983 in seguito ad un'alluvione che distrusse la Stazione di partenza di Bilbao.

Il viaggio dura appena 3 minuti ma il dislivello superato è notevole, al punto tale che quando sono partito dalla Stazione bassa pioveva e quando sono arrivato alla Stazione alta nevicava. Il paesaggio è mozzafiato perché Bilbao si stende ai piedi del Monte e sicuramente, in una giornata limpida, lo sguardo può arrivare fino a Portugalete, sull'Atlantico, 15 km a Nord. Scatto qualche foto ma supponendo che il paesaggio notturno sia migliore di quello nebbioso del pomeriggio scendo di nuovo in città e mi concedo una crepe con funghi e prosciutto al Ristorante del Corte Ingles, dove c'è una sala fumatori di tutto rispetto !

 

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Marcello Salvi

 

 

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by Marcello Salvi 2006

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