| |
|
|
|
|
Il
ritorno il albergo e la successiva ripartenza oltre ad averci
fatto perdere un'ora abbondante ci ha anche fatto perdere
lucidità, è difficile capire come si sia generato l'errore,
forse è stato inevitabile o forse c'è stata una leggerezza da
parte mia sta di fatto che dopo avere preso la metro ed un tram
scendendo alla fermata indicata ci siamo ritrovato nel
parcheggio di un centro commerciale nel mezzo di una zona
industriale ancora in costruzione dove ogni riferimento con la
mappa che avevo sul tablet era totalmente inesistente e direi
che questa esperienza, dopo quella di Herchies del 2013
dimostra, per me definitivamente la totale inutilità dei tablet. In
breve capiamo di avere sbagliato qualcosa.
|
Giovanni, Enzo ed io
ci muoviamo in ogni direzione per capirci qualcosa, mentre
Giovanni va a chiedere informazioni ad un benzinaio io cerco di
fermare un paio di passanti, Giovanni ferma persino una macchina
della Polizia ma tutto ciò che otteniamo sono informazioni
contraddittorie oppure nessuna informazione, alla fine la luce
la vediamo grazie ad una coppia tunisina con un passeggino ed un
telefono ridotto malissimo che ci suggeriscono di riprendere il
tram, fare altre 4 fermate e scendere a Carabellingasse, lo
facciamo. Appena scesi dal tram capisco che la via è giusta, il
nome della strada davanti alla fermata corrisponde, siamo a non
più di 200 metri dalla meta.
|
|
|
Ancora
una volta Giovanni, Enzo ed io ci muoviamo in avanscosperta per
verificare che le successive svolte corrispondano, giunti al
primo incrocio chiediamo ad un ragazzo turco che si gira e ci
indica la via, per la prima volta vedo il nome della strada che
cerchiamo, ma a questo punto scopriamo che fatta eccezione per
Cinzia il resto della Squadra se ne è andata, ad un passo
dall'arrivo, superato lo shock infiliamo la strada entrando in
un altro mondo, un viottolo acciottolato, case basse coperte di
edera, una chiesetta minuscola in mezzo alla via, contiene non
più di 15 persone e si sta svolgendo un matrimonio ed infine
l'obiettivo è raggiunto.
|
Quello
che ci aspetta è un vero, autentico, genuino Hueriger Viennese,
un luogo mitologico, per lo più vagheggiato, l'Hueriger è una
tradizione tipica, un cortile interno con tavoli in legno
all'ombra di alberi, un locale interno dove i cibi vengono
venduti a peso, li si porta al tavolo e li si viene serviti dei
beveraggi, l'Hueriger sta a Vienna come le fraschette a Roma,
l'abbiamo raggiunto e gli 'striaci ci stavano aspettando, non è
stato semplice spiegare che dei 6 iscritti solamente 3 sono
sopravvissuti. Iscrizione al volo, rapida mangiata al volo,
peccato non avere avuto più tempo perché il cibo valeva
sicuramente un'attenzione maggiore. La gara comincia in orario.
|
|
|
Siamo
stremati dalla accadimenti e con il cibo ancora in gola ma siamo
stranamente tranquilli e mentre fumiamo vediamo gli altri
caderci intorno, uno dopo l'altro, ed improvvisamente ci
accorgiamo di essere rimasti in pochi, però non abbiamo ancora
realizzato e così dopo le premiazioni individuali, quando
veniamo chiamati come vincitori a squadre la cosa è talmente
inaspettato che io mi ero già tolto il gilet da Gara e Giovanni
era andato fuori a fumare, la Decima ci ha colto di sorpresa !
Per riaverci ci sediamo nuovamente fuori e ci diamo a qualche
dolcetto ed a qualche birra per festeggiare lo Spirito della
Legio: indomito e vincente !
|
Il
ritorno è facilissimo, scopriamo con orrore che la fermata
giusta del tram era a 75 metri dal locale, 5 minuti e siamo a
Florisdorf, dove prendiamo una metropolitana ultra mega
strapiena, sembra che tutti i dintorni di Vienna abbiamo deciso
di andare in centro all'unisono, impressionante soprattutto la
quantità di famigliole con passeggini che salgono sui treni,
comunque guadagniamo l'Hotel senza troppi problemi.
<-------
Vai alla Decima Parte
Vai
alla Dodicesima Parte ------->
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Marcello
Salvi
|
.
. |