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La
Giornata del 13 Luglio a Roccalvecce è nata casualmente ed è
stata organizzata in meno di una settimana, impresa veramente
ardua se si considera la nota incapacità organizzativa di
questa club e la sua lunghissima sfilza di clamorosi insuccessi,
ma a volte la fortuna aiuta anche gli idioti ed alla fine
qualcosa siamo riusciti mettere insieme. Una volta fatta una
scelta di Menù, assolutamente casuale e sconclusionata, come si
conviene ad una banda di incapaci quali siamo, bisognava
prepararlo, o almeno provarci. |
Il
giorno prima mi sono recato a Roccalvecce per sistemare la casa,
mettere insieme i tavoli e predisporre le sedie e ne ho
approfittato per fare la caponata, classica ricetta siciliana
che rappresenta la massima espressione della non
standardizzazione, difatti sebbene questa ricetta sia
tipicamente siciliana potreste visitare 50 città sull'isola e
mangiarne 75 versioni diverse, perché la caponata alla fine è
un'espressione personale, su una sola cosa sono tutti d'accordo:
va mangiata riposata, quindi l'ho fatto 24 ore prima e l'ho
lasciata a riposare all'interno del forno al quale avevo
lasciato un centimetro di aria. |
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Incredibilmente
sono riuscito ad affettare le melanzane facendo salve le dita, a
friggerle senza far esplodere nulla, a preparare il soffritto in
agrodolce senza dare fuoco alla casa. Fatto tutto non rimane che
dare da mangiare ai gatti da guardia e tornare a Roma.
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Marcello
Salvi
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