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Entro
nella stazione per verificare gli orari dei treni poiché
l’idea di tornare in bus non mi solletica e mentre lo faccio
scopro, casualmente, che il tunnel ferroviario oltre a
funzionare come stazione, funziona anche come passaggio pedonale
per Monaco Ville, evitandomi così di dover scalare la collina
ripida e soleggiata, lo percorro tutto, un ascensore ed esco
direttamente sulla strada che porta all’ingresso del Palazzo
del Principe. Eppur
tuttavia rimango impressionato dalla Stazione Ferroviaria che in
superficie ha un ingresso quasi neppure degno di quello di una
qualsiasi Stazione della Metropolitana di Parigi o Madrid ma poi
sprofonda nella roccia.
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Sei ascensori che vanno giù, sempre
più giù fino ad un’opera di alta ingegneria, una curva
lunghissima, tre binari, una volta illuminata come un cielo
notturno, marmi e metallo cromato ovunque, unica pecca: i vetri
dell’enorme finestra alta quindici metri che da una
spettacolare vista sul mare sono luridi, immagino sia difficile
tenerli puliti, ma contrastano terribilmente con lo scintillio
dei pavimenti.
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