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Per
precauzione parto alle 11 con l’aereo alle 16, me la prendo
con calma, arrivo al parcheggio alle 12.20, cerco a lungo un
posto coperto, anche se devo arrivare in fondo, fino
all’ultimo settore per poi trascinarmi il trolley indietro per
raggiungere la fermata della navetta che va in aeroporto, il cui
tragitto porta via venti minuti buoni, passo i varchi, mangio un
panino ed incredibilmente il gate apre con buon quarto d’ora
d’anticipo, salvi poi farci passare 40 minuti fermi
sull’aereo in attesa della finestra di decollo.
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La
partenza comunque avviene con poco ritardo, a Fiumicino il
passaggio dalla terra al mare è istantaneo, il volo passa
sull’Isola di Montecristo, avvolta dalla foschia, poi
sull’Isola d’Elba partenza in ritardo, arrivo quasi in
orario, difatti quando il pilota annuncia l’inizio della
discesa la speranza è addirittura di arrivare entro i limiti.
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