| |
|
|
|
|
Quando
viaggio sono solito farmi uno schema di massima di quello che ho
intenzione di fare e di buttare giù un programma con tanto di
orari previsti, ma essendo un viaggiatore e non un
ragioniere sono disponibile a qualsiasi cambiamento in corsa ed
alla fine considero quegli orari puramente indicativi, presi
questa abitudine in occasione del mio primo viaggio in auto, un
Roma/Palermo del 1990, in quel caso stesi un orario vero e
proprio indicando quando sarei passato ad ogni casello
autostradale, immaginate lo stupore di chi viaggiava con me quando si rese conto che sul mio orario c’era scritto SALERNO
ore 06.00 ed esattamente alle ore 06.00 infilavo il biglietto
nella barriera autostradale di Salerno.
|
In
questo inizio di viaggio a Saragozza mi è successa la medesima
cosa, avevo scritto HOTEL ore 13.00, prevedendo che più o meno
quella sarebbe stata l’ora di arrivo e mi sono ritrovato ad
infilare la tessera nella porta della camera esattamente alle
13.00. E’ però necessario dire che io ero arrivato in Hotel
alle 12.25 ed ho dovuto fare la fila alla Reception dietro due
coppie di italiani che sembravano usciti da un pessimo film di
Verdone, almeno per quanto riguarda il modo di parlare.
Detestabile !
Ma
andiamo con ordine. |
|
|
L’aereo per Saragozza parte da Ciampino
alle 09.20, ora veramente pessima perché per prenderlo devo
essere in aeroporto alle 08.00 e quindi farmi tutto il raccordo
in piena ora di punta mattutina di giorno feriale, a questo
punto meglio i voli alle 06.30, esco di casa alle 04.30 ed in
venti minuti sono arrivato senza problemi. La scelta dell’ora
è tragica, alla fine opto per le 06.30 ma poi preso da
improvvisa ansia esco alle 06.00. Fatto bene, perché tra
l’allaccio della Roma Napoli e l’uscita successiva c’è
stato un incidente, per fortuna sulla carreggiata opposta, ma
come al solito il rallentamento generato dalla curiosità crea
alcune centinaia di metri di ingorgo.
|
Arrivo al parcheggio alle
06.54, il doppio del normale tempo di percorrenza, giusto in
tempo per spegnere nel portacenere della 205 il mezzo Garibaldi
d’Ordinanza. Niente check-in, l’ho fatto online, passo il
varco e mi siedo con calma in attesa dell’imbarco e mentre
sono lì seduto vedo un signore dall’aspetto familiare che
passeggia nervosamente per la sala imbarchi. Mi chiedo dieci
volte “è lui o non è lui”, alla fine ci imbarcano, si
parte, il volo è tranquillo, qualche scossone in fase di arrivo
ma niente di particolare. Sbarcati,
passando per la Sala Ritiro bagagli rivedo quel signore, a
questo punto incuriosito vinco le titubanze.
|
|
|
Lo avvicino e con
il mio spagnolo approssimativo gli chiedo “disculpe, usted es
el Presidente della Federacion de la Pipa de Espana ?”,
“Si”, ecco allora avevo visto bene, mi ricordavo quel
profilo da Siviglia 2007, quando ascoltai la sua presa di
posizione in favore della candidatura si Siviglia all’Europeo
del 2012, poi ottenuto brillantemente. Parliamo un paio di
minuti e ci diamo appuntamento a Madrid per il 22 Novembre.
Tolto il dubbio esco fuori dall’aeroporto, sembra di stare
sulla tolda di una nave lanciata a 30 nodi controvento,
l’autobus è già alla fermata con il motore acceso. |
L’aeroporto è vicinissimo alla città, ma per ragione di
servizio pubblico il bus, come a Valencia, fa un giro per i
lotti industriali ancora in costruzione in quell’area, dopo
dieci minuti ripassa davanti all’aeroporto e dopo cinque è in
città. La fermata è alla Estacion Delicias, nuovissima
stazione ferroviaria vicina alla quale si trova il mio albergo,
anzi dentro ! In
effetti l’albergo occupa l’intero lato Nord della Stazione,
dalla reception si accede direttamente ai binari, dai
pianerottoli dei corridoi si assiste al traffico dei treni ed
alcune stanze danno proprio da quelle parte. |
|
|
La mia purtroppo da
sul fiume, ed anche se la vista è decisamente migliore un po’
rimpiango di non poter assistere al via vai dei treni così come
lo immagino fin da bambino dopo avere letto la storia di
Paperino a Tuttotace, che si apriva con un’intera pagina
colorata come il dipinto di una stazione ferroviaria in piena
attività. Ma torniamo al punto di partenza, sono le 13, sono in
camera, sono in piedi dalle 05.00 con solamente un caffè, ho
guidato per quasi un’ora nel traffico del raccordo anulare, ho
fatto un volo di due ore, ho viaggiato per venticinque minuti su
un autobus con praticamente dieci chili di valigia in bocca. |
Scendo, esco sui binari, la stazione sembra finita di costruire
quella stessa mattina, cerco e ricerco ed alla fine trovo una
specie di bar in un sottoscala, prendo un bocadillo con salame
piccante e me ne torno in camera, lo mangio guardando il tg
spagnolo, scrivo questa prima parte di resoconto, sono le 14.09,
metto la sveglia del cellulare alle 16 e me ne vado a dormire, o
almeno ci provo.
Vai
alla Seconda Parte -------> |
|
Marcello
Salvi
|
.
. |