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Il Giorno dopo si riparte verso l'aeroporto O'Hare, ma questa volta niente ritardi.
Quando salgo a bordo del 747 l'aria retrò del lower deck mi lascia sempre emozionato, immagino d'incontrare Jack Lemmon e Lee Grant e, come nella saga Airport, mi aspetto il sabotaggio o l'avaria e di dover pilotare fino all'ammaraggio o su qualche remoto aeroporto abbandonato, dopotutto la strumentazione boeing mi è vagamente familiare e il 747 alla fine ha solo due manette in più del normale.
Nonostante questo va tutto bene e il volo fino ad Amsterdam è puntuale.
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Rimane da attendere la coincidenza per Roma nella solita sala
skyteam, ma a Schipol c'è uno spazio dedicato ai fumatori e quindi che pipa sia.
Nonostante la stanchezza credo di aver passato abbondantemente l'ora con una carica di peretti 333, un cubed burley che brucia bene e in modo molto lento.
Alea iacta est.
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