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A
differenza delle altre la trasferta per Lisbona non inizia prima
del sorgere del Sole ma comunque li intorno, anche se l'aereo è
formalmente alle 11.15 l'imbarco chiude alle 10.45, quindi
l'appuntamento con Paolo è alle 8 alla Stazione della FM1
Nomentano, per la precisione sull'ultimo vagone del treno che
fermerà lì alle 08.05. La prima cosa che vedo appena fuori dal
portone è il gattone bianco e nero che staziona sempre sotto la
mia finestra in attesa della pappa, poi un paio di chilometri a
piedi fino alla Stazione Nuovo Salario e siccome sono in anticipo
salgo sul primo treno ed arrivo a Nomentano troppo presto, non mi
resta che scendere dal treno ed attendere Paolo sul marciapiede. |
I
50 minuti fino a Fiumicino sono abbastanza monotoni, ravvivati sul
finale quando giunti al Terminal T2 non troviamo Nicola al quale
avevamo detto di aspettarci lì per le 9, colpo di telefono, ci
dice di essere lì, lo cerchiamo per bene, usciamo anche fuori, lo
richiamiamo e scopriamo che non è al Terminal T2 ma in realtà,
per oscuri motivi, al Gate D2, ha già passato i controlli,
imbarcato la valigia e si chiede perché siamo così in ritardo.
Siamo in ritardo perché un nutrito gruppo di italiano in partenza
per Madrid con il volo delle 10.20 si è presentato in aeroporto
alle 09.30 ed ai varchi hanno dovuto farli passare davanti a tutti
creando un ingorgo. |
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Espletate
tutte le formalità, chiusi i portelloni, spenti i cellulari siamo
pronti al decollo quando il Capitano ci informa che siamo in coda
per la partenza "non prima della finestra delle 12.02 quindi
non potremo accendere i motori prima delle 11.30", ottimo,
siamo in orario ma l'Aeroporto ci da subito 45 bei minuti di
ritardo, alla fine tra coda di decollo e fila in fondo alla pista
ci stacchiamo dalla Madre Terra alle 12.20 e tempo una manciata di
secondi siamo sul Mediterraneo con il muso dritto sulla Sardegna
che ci sfila sotto i motori dopo mezzora, il volo è abbastanza
tranquillo, solamente nell'ultima mezzora, quando scendiamo di
quota, arriva qualche scossone. |
Il
tempo sopra Lisbona non è dei migliori, nuvole nere e sprazzi di
Sole, quando l'aereo si abbassa a sfiorare i tetti si balla per
qualche minuto, ma la pista la tocca così delicatamente come
raramente mi era capitato di sentire, e questo per me era il volo
Numero 100, sbarchiamo rapidamente, la valigia di Nicola arriva in
fretta, perdiamo qualche minuto in più alla fila dei taxi, dove
ci capita una vecchia Mercedes familiare che sembra tenuta insieme
con lo spago, dieci minuti e siamo in albergo, dove l'ingresso è
inquietante, hall ridicola, ascensore con pavimento in cartone, ma
le camere sono ottime.
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Marcello
Salvi
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