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Dopo una buona dormita sono pronto all’opera, come prima giornata ho deciso di farmi il Rijksmuseum nella mattina ed il Van Gogh nel pomeriggio visto che sono uno di fronte all’altro, mi aspetta una bella camminata visto che sono entrambi oltre la Leidseplein dove mi trovavo la sera precedente, la giornata è nuvolosa e freddino (circa 15 gradi), il mio Hotel dispone oltre che di una entrata dall’Amstel anche di una uscita sulla Rembrandtplein alle sue spalle, altra piazza piena di locali e bar (la colazione in Hotel costerebbe 19 euro !), praticamente al primo angolo mi infilo in un grande bar con vetrate e profusione di
tavolini. |
Appena seduto un tizio alto due metri mi allunga il Menù (anche questo in inglese), noto subito che non esiste il corrispettivo locale del cappuccino come in
Francia, dove hanno il café creme ed in Spagna dove hanno il café con
leche, quindi mi arrendo al Cappuccino (scritto proprio così) e decido di accompagnarla con un croissant, quello che mi portano è un Cappuccino passabile, ma come anche in Francia ed in Spagna essendo sconosciuto l’uso del latte fresco ed utilizzando solamente quello UHT il gusto cambia decisamente, posso capire che in Francia e Spagna le estensioni territoriali e la concentrazione degli allevamenti rendano impossibile economicamente rifornire le grandi città di latte fresco ma l’Olanda è molto piccola ed allora perché ?
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Comunque … mi vengono serviti anche due biscotti confezionati singolarmente ed un grande cornetto (almeno il doppio di quelli nostrani) con una confezione mini di burro e di marmellata, con coltello e forchetta, è buono ma sa un po’ troppo di burro. Riprendo la marcia e dirigo dritto verso il lato opposto della Piazza dove all’ultimo piano di un Hotel vedo esposta la bandiera spagnola, bel coraggio! Appena finita la Piazza incontro subito il primo ponte del
Reguliersgracht, un canale parallelo all’Amstel che incrocia perpendicolarmente tutta la cerchia dei Canali Est, molto piccolo e grazioso, non lo percorro tutto però, decido di procedere a zig
zag, quindi svolto sul secondo Canale il Keizersgracht e lo percorro fino alla
Vijzelstraat.
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La percorro e mi ritrovo nuovamente al
Prinsegracht, lo seguo verso Ovest fino ad incrociare la Spiegelgracht (qui le pronunce sono da lingua annodata !) che dopo un ponte finisce proprio contro il Rijksmuseum che scopro completamente incartato per i restauri, la collezione è parzialmente visibile in un’ala minore (il prezzo però è pieno !), decido di soprassedere, lo aggiro e mi ritrovo quasi immediatamente in coda per il Van
Gogh, coda rapida, me la sbrigo in una ventina di minuti e per entrare pago lo stesso prezzo con cui a Venezia visitati il Palazzo Ducale, il Correr ed i Piombi, sconvolto entro e spero ne
valga la pena, mi aspettano 8 piani in tutto (4 nell’edificio originale e 4 nel nuovo edificio ovale e metallico).
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Decido di cominciare dall’alto, salgo fino all’ultimo piano con l’intenzione di scendere piano per piano e man mano scopro che in realtà dei 4 piani solamente su due ci sono opere di Van
Gogh, che a dispetto della mia opinione personale fino ad oggi non è affatto un imbrattatele, tuttavia le opere presenti al Museo sono forse, tranne rare eccezioni, quelle meno quotate, quindi meno appetibili alla Case d’Aste e quindi le uniche che il Museo si è potuto permettere di acquisire, a dimostrazione che il mercato dell’arte è spesso demenziale, visto che opere orripilanti di Van Gogh sono state vendute
a decine e decine di milioni di euro mentre le migliori sono state
snobbate.
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Tanto per fare un
esempio io giudico delle boiate incredibili sia i Girasoli che il Campo di Grano con Corvi, mentre mi piace molto i Mangiatori di Patate e non mi dispiace Iris, comunque i gusti son gusti alla fine.
Arrivato al piano terra, mappa del Museo in mano (presa all’ingresso) cerco l’accesso all’altra ala ma scopro che è chiusa per restauri e mi chiedo: ma se è stata inaugurata nel 1999 come è possibile che dopo appena dieci anni scarsi necessiti di tali restauri da dover essere interamente chiusa al pubblico ?
Deluso dalle due fregature e visto che sono le due mi dirigo con decisione al Ristorante dove ho cenato la sera prima e dove intendo a questo punto
mangiare
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E' a meno di dieci minuti e a posteriori so di avere fatto bene perché nonostante la scarsa spese, appena 13 euro, mi alzo da tavola quasi con difficoltà non avendo ben preso le misure al cosiddetto “pasto leggero” del mezzodì olandese, mi accorgo che ho un pomeriggio libero imprevisto e decido di fare un passaggio in albergo dove ho distrattamente lasciato il libro con la mappa della città per vedere come impiegare queste ore
disponibili, intanto documento la spazzatura allegramente gettata
per le strade ed ancora lì dalla notte precedente.
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Marcello
Salvi
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