La
vita cinematografica di Holmes non è stata meno intensa di quella
letteraria o televisiva, già nei anni del Secolo XIX vengono
realizzate le prime pellicole e piece teatrali derivanti dal Canone
ed anche interessante rivisitazioni, tra le più interessanti:
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Sherlocko...
investigatore sciocco (1962), diretto da Frank Tashlin e
interpretato da Jerry Lewis, |
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La
vita privata di Sherlock Holmes (The private life of Sherlock
Holmes, 1970) di Billy Wilder, |
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Il
fratello più furbo di Sherlock Holmes (The Adventure of
Sherlock Holmes's Smarter Brother, 1975), di Gene Wilder,
commedia parodica con Wilder nei panni del fratello minore di
Sherlock Holmes, |
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Sherlock
Holmes in New York (1976) interessante variante con
Roger Moor nella Parte di Holmes, John Huston in quella del
Proessor Moriarty) e Charlotte Rampling in quella di Irene
Adler. |
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Sherlock
Holmes: soluzione sette per cento (The Seven-per-Cent Solution,
1976), di Herbert Ross, commedia tratta dal romanzo di
Nicholas Meyer. |
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Piramide di
paura (Young Sherlock Holmes, 1985) di Barry Levinson,
un'avventura liberamente inventata che ha per protagonisti
Holmes e Watson ancora adolescenti e, per l'occasione,
compagni di scuola a Londra, |
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Senza indizio (Without
a Clue, 1988), di Thom Eberhardt, con Michael Caine, Ben
Kingsley, |
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Sherlock Holmes
in China (Fu er mo si yu zhong guo nu xia, 1994), di Wang Chi
e Yunzhou Liu, |
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Sherlock
Holmes (Sherlock Holmes, 2009), di Guy Ritchie. |
Tra
questi almeno tre meritano una trattazione specifica ed uno una
trattazione particolare.
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Piramide
di Paura, |
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Senza
Indizio, |
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Sherlock
Holmes
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PIRAMIDE
DI PAURA (1988)
Il
film è assolutamente atipico nel suo genere, difatti rivoluzione la
biografia di Holmes mettendo lui e Watson addirittura a scuola insieme
dove l'adolescente John Watson, timido, occhialuto e deciso a diventare un medico, conosce il giovane Sherlock Holmes, studente originale ma ben visto dagli insegnanti del collegio che ne ammirano le doti di acume, osservazione ed intelligenza anche se, come gli ricorda l'insegnante di scherma Rathe, non andrà lontano finché non imparerà a dominare le proprie emozioni. Un gruppo di cinque ricchi e affermati uomini inglesi vengono presi di mira da una misteriosa figura con mantello, che utilizza una cerbottana per tirare delle piccole spine sul collo delle sue vittime.
Nel finale del film Sherlock perde la sua ragazza uccisa dal cattivo
Rathe, che poi fuggirà e prenderà il nome di Moriarty, da qui si
spiegherebbe l'allontamento di Holmes dalle donne e la sua guerra
eterna con Moriarty. Il film è nella sostanza un prequel apocrifo che
vanta nomi eccellenti come quello di Spileberg per la produzione e di Chris Columbus
(quello di Mamma ho Perso l'Aereo e di alcuni Capitoli di Harry Potter)
per la Regia.
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SENZA
INDIZIO (1988)
Dello
stesso anno di Piramide di Paura è Senza Indizio, ultimo rantolo di originalità nell’infinita
filmografia di Holmes, con due protagonisti d’eccezione come Michael
Caine e Ben Kingsley dove il Caine Holmes era una pedina al soldo del
Kingsley Watson che era il vero investigatore dietro le quinte. Il
film esplora in maniera ironica un aspetto inedito, la possibilità
che fosse Watson la vera mente della situazione e non Holmes, qui
raffigurato com un ubriacone donnaiolo poco incline al ragionamento.
Al
221b Baker Street di Londra abita il più abile investigatore di tutti
i tempi, il famosissimo Sherlock Holmes, che grazie al fedele amico
Watson ha risolto numerosi e complicatissimi casi. Ma ciò che nessuno
sa è che è il dottor Watson la mente geniale della coppia, e che
Holmes in realtà si chiama Reginald Kincaid, un mediocre attore,
ubriacone e donnaiolo che si è fatto una fama solidissima grazie alle
intuizioni del medico. Stanco di
fare la parte del semplice ed ingenuo "assistente", Watson
decide di rivelare la verità alla stampa, ma un nuovo caso bussa alla
porta.
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La
Regina Vittoria in persona chiede a Holmes di indagare su un traffico
di sterline false che ha invaso l'Inghilterra, dietro al quale si cela
il bieco Moriarty. I due investigatori, stavolta con Watson che
conduce le indagini e Holmes/Kincaid che fa da spalla, tra intuizioni
più o meno corrette e mille peripezie, riescono a sconfiggere il
genio criminale, che rimane ucciso.
Holmes viene acclamato per l'ennesima vittoria, e Watson capisce che
non potrà mai svincolarsi dalla fama dell'amico e dal suo ruolo
"nell'ombra", ma davanti alla folla che lo applaude, Holmes
tributa il meritato onore al fido assistente, che lo ha aiutato a
chiudere l'ennesimo caso "elementare".
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Il
film, che non vuole essere affatto una parodia, unisce
mirabilmente l'aspetto investigativo a quello comico e risulta
un esperimento più che riuscito di svecchiare, almeno un po',
il mito ingessato di Holmes, svecchiamento che appare vidente
con l'ultima pellicola di cui andremo a parlare nel prossimo
articolo: lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie appena passato sui
grandi schermi.
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Marcello
Salvi
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