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Con questo post voglio fare pubblica ammenda. Tempo fa, in un articolo sulle Pipe, avevo liquidato in due parole le Falcon descrivendole un po’ come una promessa mancata e lamentando di non riuscire a trarne i piaceri attesi. Qualche tempo dopo averne scritto, mi è venuta la curiosità di riprovare la mia Falcon per vedere se qualcosa era cambiato e ora posso fornire un parere più circostanziato e decisamente più positivo.
Ho già descritto sommariamente le Falcon nel primo articolo, ma giusto per
ricapitolare.
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Si tratta di “System Pipes” ossia appartengono a quella categoria di Pipe che incorporano meccanismi di qualche natura per raffreddare il fumo prima che arrivi alla bocca (in modo da renderlo più piacevole) e raccogliere l’umidità prodotta dalla combustione e che, specie per chi fuma troppo rapidamente, costituisce un antipatico beverone marroncino che arriva dritto sulla lingua ed è poco simpatico da deglutire. La Falcon è costituita da un fornello avvitato su una specie di coppetta da cui parte un cannello metallico: l’umidità si raccoglie in basso e non ristagna nel fornello di radica e dato che la foratura del cannello è leggermente più in alto rispetto al fondo, l’acquerugiola non arriva in bocca.
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In
questa pagina troverete gli schemi di diverse System
Pipes.
Il problema che avevo, in particolare con il fornello Billiard che possedevo da anni, era che il tiraggio mi sembrava difficoltoso e mi costringeva ad aspirare come un formichiere in caccia.
Osservandolo con attenzione mi sono accorto che, una volta avvitato il fornello, il foro sul fondo era quasi completamente ostruito; non so perché (può dipendere dal tabacco o dal modo in cui fumo) ma in quasi tutte le mie pipe la crosta di carbone si forma piuttosto rapidamente e mi trovo spesso a doverla ridurre. Nella mia Falcon questo era un problema, perché con una grommatura troppo spessa specialmente sul fondo, il tiraggio era seriamente
ridotto.
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Potrei mentire spudoratamente e scrivere che il bello della Falcon è che è facile da tenere pulita (dato che è smontabile) e che sopporta maltrattamenti epici, ma in realtà il Geek che è in me apprezza un fattore sopra ogni altro: la possibilità di realizzare infinite combinazioni tra cannelli e fornelli
intercambiabili !
La Falcon produce vari tipi di teste, ispirate alle forme tradizionali, in tre misure
(Bantam, Standard e Classic) e in vari tipi di finiture. Nell’immagine qui a fianco, vedete i fornelli che possiedo adesso: il Bantam è quello più piccolo e lavorato a
rusticatura, sulla destra. Però non lo consiglierei ai principianti, perché può diventare piuttosto caldo durante la fumata.
I cannelli possono essere dritti, curvi o semicurvi, color acciaio o brunito. Esistono anche varianti, credo non più in produzione, con il cannello attorcigliato “a fusillo” e denominate
Shillelagh: ogni tanto compaiono su eBay, io le trovo belle ma non sono ancora riuscito a procurarmene una. Esisteva anche una versione dritta e corta, ma non penso sia più
disponiblie. C’è poi un cannello dall’aspetto più tradizionale chiamato “International”, esteriormente simile a quello di una Pipa normale: confesso che non mi piace l’idea, se fumo una Pipa tecnologica, voglio che abbia un aspetto un po’ strano.
Molti fumatori trovano la Falcon semplicemente troppo brutta per definirla una Pipa: ovviamente i gusti son gusti e non sono sindacabili. Altri lamentano un gusto “metallico” nella fumata, ma è difficile capire quanto di questo effetto sia psicologico: d’altra parte esistono fumatori che, come i degustatori di vini pregiati, pare abbiano sensi assai più sviluppati dei miei, quindi non sarò certo io a dare lezioni in merito.
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