| |
|
IX
Copa Barcelona
20.06.2008 ---
14 ---
|
|
|
Decidiamo di andare ancora più su, quindi ci procuriamo il pasto, sotto forma di salame, formaggio, pane ed acqua nel supermercato sulla Piazza Principale di Montserrat e ci rechiamo a prendere la Funicolare che porta
a Sant Joan, che non sappiamo bene cosa sia ma intanto ci andiamo. La funicolare, ovviamente condotta da una donna,
sale verso la sommità con un angolazione estremamente
audace, quasi un ascensore, il viaggio dura circa quattro minuti e quando arriviamo, guardandoci in giro, non vediamo proprio nulla, tranne per l’appunto la Stazione della
Funicolare.
|
Ad un’occhiata più approfondita scorgiamo un cartello che indica due percorsi, uno della durata di 50 minuti ed uno della durata di 20 minuti, dal momento che dobbiamo essere sicuri di prendere il treno giusto per tornare a Barcellona, dove abbiamo il bus per l’aeroporto alle 18.45 decidiamo per il percorso a 20 minuti che ovviamente son da considerare minimo doppi dato che dopo si è andato bisognerà pur tornare. Il sentiero, che comunque è una strada ben battuta e ben curata, molto larga, serpeggia sulla costa del monte e lascia intravedere scorci della vallata interessanti, svoltata una curva, sull’altro lato, appare una chiesetta che ci convince che sia quella la destinazione dell’escursione.
|
|
|
Nel frattempo, sbirciando le cime che ci sovrastano, capiamo dove Gaudi ha preso le sue folli visioni, in particolare i comignoli della
Pedrera. Svoltata una curva il sentiero prende una brutta piega, nel senso che qualcuno ha avuto l’ottima pensata di lisciarlo con una colata di cemento mista a
brecciolino, sicuramente per renderlo più stabile, tuttavia in questo modo la salita risulta più faticosa, per fortuna si tratta solamente di qualche decina di metri ed ecco che ci appare la chiesetta che, prima di tutto è chiuso e secondo non è la fine del
percorso.
|
Il cammino prosegue infatti con una serie di gradini scolpiti nella roccia che si inerpicano fino ad alcune grotte scavate nel fianco della montagna, proseguiamo dunque questa ascesa su una scala scoscesa, consunta e con una ringhiera in legno che non reggerebbe un bambino che decidesse di usarla come appoggio e finalmente, superata anche questa siamo in vetta.
<-------
Vai alla Tredicesima Parte
Vai
alla Quindicicesima Parte ------->
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Marcello
Salvi
|
.
.
.
.
. |