Altro giro altra corsa, praticamente non siamo neanche tornati da Pordenone che già ripartiamo per Zurigo, dovevamo essere in 11 ma tra defezioni ingiustificate, problemi di lavoro e di salute alla fine partiamo in tre con altri due da recuperare strada facendo, aspirine e tachipirine in tasca perché la gita al Vajont ha lasciato il segno, nell'anima e nel corpo, la partenza all'alba questa volta risulta un tantino pesante e quando mentre viaggiamo bellamente a 160 orari veniamo superati come stessimo fermi dalla Freccia Rossa ci viene subitaneo il pensiero: "L'Anno prossimo si va in treno !"

Comunque alle 08.46, puntuali, recuperiamo i Toscani a Bisenzio Est e ripartiamo verso Milano, la superiamo e via verso Como e Chiasso, brevissima sosta in territorio italiano per rifornimento caffè e bollino autostrada svizzera e poi via verso il confine che ormai, in ottemperanza al referendum recentemente passato, quasi non esiste più, i militi si limitano a fermare chi non ha il bollino dell'autostrada, per il resto è un andare via tranquilli, due svincoli autostradali ed eccoci a Chiasso, parcheggio al multipiano dietro il centro e poi dritti verso Dubini, che per fortuna, ed a nostra insaputa, ha appena riaperto dopo alcuni giorni di chiusura.

Qui comprerò alcuni sigari che avrei fatto meglio a lasciare dove erano, poi via di corsa, impauriti che per l'ora tarda, quasi le 14, non si trovi un locale aperto, appena imboccata l'autostrada ci fiondamo nel primo MacDonald che troviamo, che non sarà il massimo ma almeno è qualcosa più di niente, il viaggio è ancora lungo ed è meglio non rischiare.

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