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I
Trofeo Calumet Cornuda 14.09.2008 -
2 - |
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Ci
era stato detto che c'era uno spiedo ad aspettarci, in realtà
troviamo una tavola lunga ed imbandita sotto una tettoia che ci
ripara dalla pioggia battente, posizionata sulla veranda di una
baita, molti sono già seduti, altri, il Cerea al completo ed i
Toscani, arriveranno di lì a poco, ma nel frattempo veniamo serviti
di polenta, fagiolini con prosciutto ed una serie infinita di carni
allo spiedo di una bontà mai sentita prima, tanto che Gian Maria,
che durante il viaggio ci aveva fatto sapere lui "da anni non
mangia carne ma solamente pesce" stermina intere generazioni di
polli, conigli, maiali, quaglie, come
si evince dai resti del suo piatto. |
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Ovviamente
non manca neppure il leggendario Prosecco e tra una portata e
l'altra una fumatina non ci sta male, qualcuno si è anche portato
da casa la provvista tabagica minima da mezzo chilo, per andare sul
sicuro. A questo punto con la pancia piena e del buon vino davanti
il fatto che per due ore si parli di ogni cosa non è
particolarmente strano, ovviamente si fuma anche, così posso
sfoggiare in mio fumasigari auto prodotto e ricavato da una
Savinelli 101 Punto Oro, una pipa che da il meglio di e anche da
morta, visto che questa era una
pipa assassinata e regalatami da Severgnini (Treviglio). |
Alla
fine arrivano pure i dolci, crostate, torte secche, una migliore
dell'altra ed ancora una scusa per qualcuno per mandare giù
dell'altro prosecco. Sono quasi le 17 quando decidiamo di smontare e
dirigerci vero l'Agriturismo per almeno due ore di riposo, prima del
nuovo ritrovo alle 20.30 ad un altro Agriturismo per la Cena. Giunti
in albergo Gian Maria prende immediatamente a via della sua camera,
e fino alle 8 della mattina successiva nessuno lo rivedrà.
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Marcello
Salvi
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