Il risveglio del Venerdì mattina, giorno di partenza, è particolare, la sensazione è nota è già conosciuta, e non è quella di chi parte per tornare a casa, ma quella di chi parte sapendo che tornerà; per quasi venti anni ho battuto a tappeto Parigi, infilandomi anche nei vicoli più inutili, la spinta era esaurita, me ero accorto già nel Marzo del 2007, ormai andare a Parigi era come andare a Palermo, nulla di nuovo, credo che Madrid sia candidata a sostituire Parigi, se non nei prossimi venti anni almeno nei prossimi cinque. Comunque devo lasciare la stanza, faccio la valigia e la mollo nella Hall, intanto me ne vado in giro, a piedi torno verso il Paseo del Prado e proseguo verso la Stazione di Atocha. 

La passeggiata e piacevole ed ombreggiata dagli alberi, scatto due foto alla Stazione e torno sui miei passi, pranzo rapidamente alla Taurina come al solito, recupero la valigia in Hotel e prendo un taxi proprio sulla Purta del Sol, adesso c'è un parcheggio ben organizzato, un quarto d'ora e sono in aeroporto, neanche il check-in da fare, fatto a casa via computer, supero i controlli e vado al gate e intanto che aspetto il volo sbircio le foto fatte, poi faccio un giro al Duty Free ma non c'è nulla di interessante, alla fine ci imbarcano, sono praticamente il primo a salire sull'aereo quindi l'attesa è più lunga del solito.Alla fine si parte, si fa il solito giro panoramico dei dintorni di Madrid, obbligati dalle rotte cervellotiche che prima ti mandano a nord e poi a Sud.

Dopo una mezzora ecco apparire il Mare Nostrum, un'altra ora abbondante ed ecco apparire la foce del Tevere ed è qui che comincia lo spettacolo, l'aereo difatti per raggiungere Ciampino deve sorvolare tutta Roma che si stende sotto le ali nella luce del tramonto, sembra una visione onirica, come l'atterraggio con il Sole sulla punta dell'ala, rapido trasferimento sul Raccordo, sempre con il Sole in faccia e poi  a casa.

<------- Torna alla Nona Parte

Vai al Cibo di Madrid  ------>