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Torneo di Natale
Roccalvecce
15 Dicembre 2007
Parte 7 - Risveglio
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Il
sonno è pesante ed a destarmi ad ora ignota è il suono delle
campane che sale dal paese a valle e si ripercuote su per le
colline, apro a malapena gli occhi, un'occhiata mi basta per vedere
che la luce che filtra dalle imposte è livida, la luce dell'alba,
mi giro e mi rimetto a dormire, quando mi sveglio nuovamente una
lama di sole attraversa la stanza da parte a parte, sbircio la
sveglia, sono le 8.30 passate, con calma, molta calma mi sistemo e
cerco di capire cosa c'è da fare in casa. Le stoviglie sono lavate
ed allineate sul lavello, grazie a chi lo ha fatto il giorno prima,
c'è un po' di roba in giro da rimettere al suo posto. |
Apro
la porta di casa, la giornata è radiosa ed una decina di gatti
miagolanti sono già sulla soglia, raccolgo tutto quel che di
commestibile è rimasto in giro e lo giro ai mici che fanno festa
divorando avanzi di qualsiasi cosa, non sono schizzinosi. Intanto
butto nel camino tutto ciò che di cartaceo trovo in giro ed accendo
il fuoco purificatore, svuoto il frigo dagli ortaggi rimasti che
metto nello zaino, chiudo le bottiglie aperte ed insacchetto i dolci
rimasti, alle 9.30 è tutto in ordine, o quasi, quindi mi carico la
pipa della Gara di Gian Maria con una bustina di Samarra avanzato e
me la fumo sul terrazzino osservando i gatti che fanno scempio degli
avanzi. |
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Finita
la pipa carico la macchina ed accendo il motore per farlo scaldare
un po', alle 10.15 ecco che arrivano i freddolosi di ritorno dalla
notte al caldo e caricate anche le cose di Vilma e Cornelio chiudo
per bene la casa e ci disponiamo a muoverci verso Roma, saluti di
rito con Annalisa e Fiorenzo, stacco acqua e luce e via verso Roma
cercando di saltare l'autostrada fino ad Orte dove potrebbero
esserci ingorghi dovuti ai tir. Scelgo la via di Vitorchiano, la
fedelissima di Roma, la città nel intorno al 1300 fece volontario
atto di sottomissione all'Urbe. Attraversiamo la cittadina dove
scopro con amarezza che è sparito il Moai che faceva bella mostra
di se al centro della Piazza. |
Peccato,
era una statua che mi piaceva molto. La strada comunque è ancora
lunga e giunti sulla superstrada per Orte una sosta per caffé,
cappuccino, cornetto, Gazzetta dello Sport ci sta bene, poi si
prosegue lisci fin dentro Roma, un po' più complesso
l'attraversamento della città fino al parcheggio sotterraneo di Villa
Borghese dove lasciamo la macchina al coperto e proseguiamo a piedi
tra i mille tunnel che bucano il sottosuolo di Roma.
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Marcello
Salvi
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