| |
|
Torneo di Natale
Roccalvecce
15 Dicembre 2007
Parte 3 - Civita di
Bagnoregio
|
|
|
Civita
ci attende sul suo spuntone di roccia friabile e quindi andiamo a
raggiungerla attraversando gli ameni luoghi a cavallo tra la
Provincia di Viterbo e di Terni, attraversando le strade in mezzo ai
boschi e percorrendo piccoli sentieri incuneati nella roccia finché
non ci appare all'improvviso dietro una curva Civita, la Città che
Muore, An Italian Ghost City. La piccola cittadina rimase
isolata dal mondo nel 1697 dopo un terremoto che fece franare tutta
la parte esterna delle mura e tutti i collegamenti a valle, fu così
che la popolazione si spostò progressivamente in quella che oggi è
Bagnoregio, ricostruita su terreno stabile. |
Tuttavia
Civita continuò ad essere abitata, da sempre meno persone, ma
rimase bloccata al 1697, nulla venne più costruito e dunque la sua
struttura, la sua architettura, la sua organizzazione, è come una
scatola del tempo ferma a 300 anni fa. Fu ricollegata al mondo con
una passerella che venne però fatta saltare dai tedeschi nel 1944
(chissà perché poi !) ed infine dopo un'altra passerella crollata
il giorno dell'inaugurazione venne definitivamente dotata negli anni
'60 di quella attuale, in cemento armato che attraversa la valle e
la ricongiunge all'altopiano da cui la natura l'ha separata. |
|
|
Sul
piazzale antistante la passerella troviamo ad attenderci Fiorenzo,
Annalisa e Bruto e dunque ricompattato il gruppo si può partire per
quella che sarà una traversata da leggenda. Fa freddo, tanto
freddo, la temperatura è prossima allo zero e tira vento, potrebbe
essere sufficiente, ma la passerella vola a 50 metri dal suolo, in
campo libero ed il vento trasversale sembra una lama, destabilizza e
costringe a camminare chini e con le mani sulla testa a tenere i
cappelli, quando poi il camminamento da orizzontale comincia a
salire a 45 e passa gradi anche la fatica della scalata si aggiunge
al resto e l'impresa diventa sempre più ardua. |
Arrivati
sul piccolo terrazzamento di fronte all'unico accesso della Città ci
fermiamo tutti a contemplare il panorama ed a riprendere fiato prima
di incunearci nei vicoli puramente medievali. Alla ricerca di un luogo
al riparo dal vento incessante, riparo che troviamo un un vecchio
frantoio trasformato in luogo di ristoro per i viandanti dove
bicchieri di vino e formaggi danno allegria a qualcuno, mentre qualcun
altro improvvisa una lap dance con il palo della ruota da macina. I
più temerari restano però fuori, al riparo dal vento, ma non dal
freddo, a fumarsi una pipa.
|
|
|
Il
ritorno a Valle non presenta problemi diversi dalla salita, la
passerella è la stessa, vento e temperatura anche, in più la
strada in discesa crea anche qualche problema in più di quella in
alita e folate di vento improvvise rischiano di far fare un
ruzzolone a più di qualcuno, ma alla fine arriviamo tutti sani e
salvi al parcheggio ed iniziamo il recupero delle macchine e le
procedure di incolonnamento prima di proseguire per Roccalvecce. |
I
circa 15 chilometri che separano Civita da Bagnoregio vengono percorsi
facilmente, sebbene con qualche intoppo dovuto a qualche incrocio che
lascia indietro qualcuno, alla fine Fiorenzo ed io dobbiamo andare a
recuperare Bruto che si era perso a circa 25 metri dalla meta.
<-------
Vai alla Seconda Parte
Vai
alla Quarta Parte ------->
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Marcello
Salvi
|
.
. |