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Il
pranzo inizia con i biscottini con pinoli ed uvetta che come antipasto
saranno atipici ma sono tanto buoni, prosegue con la pizza rustica
ripiena di spinaci che va giù come niente fosse, il tutto ovviamente
innaffiato con almeno 6 diversi tipi di vini che da vrie mani sono
giunti sul desco. Una volta seduti a tavola una bella cofana (tipico
termine romanesco) di farfalle fredde con pomodorini mais ed un filo
d’olio seguite da un’altra cofane di polpettine con i piselli ed a
chiusura un rotolo dolce ripieno di marmellata di fichi bagnato con
del Cidro Normanno di Bayuex ed in chiusra caffè per tutti.
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Finita
la pappata si passa senza paura all’orgia tabagica fata di sigari
dominicani, cubani, tabacchi assortiti, il tutto degustato mollemente
stravaccati nell’aia a goderci l’ombra delle nuvole, che se non
promettono bene almeno portano fresco e la conversazione prende il
volo. L’ora del Rompete le Righe arriva intorno alle 17 quando
all’unisomo le macchine liberano il Viale e si ributtano giù per i
Monti alla ricerca della via per Roma. Emanuela ed io veniamo
bersagliati da un violento acquazzone con lampi micidiali
all’orizzonte.
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