| |
|
|
|
|
Nata
un po’ sottotono il Sabato nelle Terre Desolate, la cui ubicazione
rimarrà segreto gelosamente custodito da chi vi ha partecipato, si è
trasformata in una di quelle giornate il cui ricordo riecheggierà
ciclicamente nella Storia del Club, e dire che la giornata non
prometteva niente bene, la notte era stata piovosa e la mattina si
presentava con un cielo nero e minaccioso, eppure mentre imboccavo il
Raccordo per raggiunger Togliattigrad un varco luminoso tra le nuvole
faceva ben sperare.
|
Come
mio solito sono arrivato all’appuntamento con spaventoso anticipo,
quanto basta per fumarsi un mezzo Garibaldi in tranquillità, un po’
dopo le nove e trenta, come da programma, Emanuela appare
all’Orizzonte e dunque si può partire, un leggero rallentamento
sulla bretella che ci porta all’autostrada e poi il doppio bip del
Telepass che ci da via libera. Il percorso autostradale è breve, un
po’ più lungo e tortuoso quello sulle vecchie statali che si
arrampicano sui Monti del Lazio.
|
|
|
Indicazioni
mancanti o cartelli stinti rendono la ricerca anche un po’
avventurosa ed infine l’agognata meta, l’aggiramento del Cimitero
e l’apparizione del viottolo sterrato con in fondo le macchine dei
Pretoriani già giunti. In attesa
che il Gruppo si completi e saputo che l’ultima macchina ha appena
lasciato Roma e dunque non impiegherà meno di un’ora a giungere si
da fuoco alle polveri,
|
Si
improvvisa una partita a scopone
scientifico che vedrà alterne vicende e molto tabacco finito in fumo
fin quando alla soglia dello Zenith anche l’ultima vettura imbocca
il viale e si dispone a far da tappo a tutte le altre. Giusto
in tempo per il pranzo.
Vai alla Seconda Parte
------->
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Marcello Salvi
|
.
.
.
.
.
.
.
.
. |