| |
|
Bratislava
(Gerulata)
|
Parte Seconda Tornando
da Bratislava |
|
|
Riprendo
a girare per il centro con più calma, ma ogni 5 minuti di cammino
mi rendo conto che sconfino su un viale periferico e torno indietro,
non c’è verso, il centro di Bratislava è grande come Piazza San
Pietro, ne più ne meno, una specie di enorme ristorante a cielo
aperto e con prezzi per nulla abbordabili, faccio qualche foto e
quando è ormai pomeriggio entro nuovamente nel locale dove ho fatto
colazione e questa volta mi prendo una cioccolata con panna ed una
fetta di Torta del Cardinale che è un dolce composto da strati di
Pan di Spagna, Meringa morbida e la solita crema di fragola e yogurt. |
La
cioccolata con panna è eccezionale, densa e cremosa e sa veramente
di cioccolata, non come quella dell’Hotel Sacher. Questa volta il
conto è di 160 corone. Continuo
il giro. Tutto sommato il centro è grazioso ma si vede che è
artificiale, è tutto pulito e tirato a lucido, senza una cartaccia
per terra, tutto ordinato, insomma finto, difatti basta uscire
appena dal centro per scovare i tram multicolore con conducenti
dalla divisa naif. Molti palazzi sono imponenti ed aggiungerei
oprimenti, in puro stile Sovietico, come l’Hotel Carlton, di una
pesantezza evidente. Su una strada con delle fontane c’è un
incomprensibile monumento formato da tre macchine saldate insieme
che sembra un enorme cavatappi. |
|
|
Alla
fine sono stanco ed infastidito e me ne torno a Nam L. Stura per
riprendere il tram e tornarmene alla Stazione, entro in un
giornalaio per acquistare il biglietto, la signora vuole per forza
vendermi il biglietto da un’ora invece di quella da 30 minuti,
cerca di farmi capire che con 30 minuti non vado da nessuna parte,
accetto quello da un’ora, tanto costa solo 4 corone in più
dell’altro e non ho voglia di perdere tempo per 8 centesimi di
euro. A breve sono in stazione. Mi sono rimasti in tasca
l’equivalente di circa 10 euro e qualche monetina, non saranno
sufficienti per pagare i 14 euro di biglietto per Vienna e non ho
voglia di cambiare altri soldi, |
Cerco
tra le biglietterie aperte una che esponga i simboli della carta di
credito per integrare il pagamento in contanti, faccio la fila e
dopo 40 minuti di paziente attesa scopro che il biglietto
Bratislava/Vienna costa 8,20 euro se comprato a Bratislava e 14 se
comprato a Vienna. Divertente, comunque i soldi bastano e
rapidamente mi avvio ai binari. Manca
un quarto d’ora alla partenza, mi accomodo in treno ed attendo.
Questa volta il convoglio è Austriaco, si nota sia dalla qualità
del materiale rotante che dal fatto che alla fine impiegherà quasi
20 minuti in meno dell’andata. |
|
|
Il
treno attraversa velocemente le campagna slovacche, anche al ritorno
il controllo documenti viene fatto dalla polizia slovacca, sembra
proprio che agli austriaci la questione non interessi per nulla. Al
tramonto il treno supero il ponte sul Danubio e di lì a pochi
minuti entra nella Sudbahnof di Vienna, percorso inverso sul tram
numero 18 e poi U6, non passo neanche in albergo, mi dirigo direttamente
verso il locale dove ho cenato la sera prima a Gulasch e quando lo
raggiungo scopro che ha appena chiuso per ferie. So che ormai è
tardi per mangiare in quella zona, sono quasi le 21, devo per forza
andare in centro, prendo la Metro e vado al Graben,
|
L’antico
sito del fossato romano di difesa all’Accampamento di Vindobona ed
oggi trafficatissimo viale pedonale centrale, mi infilo in un locale
ed ordino un piatto di salsicce con crauti, un toast ed una coca
cola, ci si affoghino loro con la birra. A fine cena scendo qualche
fermata prima e mi rifaccio a piedi la Alser Strasse per l’ultima
volta, l’unico luogo di Vienna che non mi è dispiaciuto.
<-------
Torna alla Quinta Parte
Vai
alla Settima Parte -------> |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Marcello Salvi
|
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
. |