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Vienna
(Vindobona)
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Parte Seconda Schönbrunn |
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Giovedì
mattina mi alzo con comodo ed alle 9 mi presento alla Fermata della
U-Bahn 6 di Alser Strasse, la Linea 6 corre quasi tutta in
superficie, a 10 metri da terra ed ha dei convogli molto strani
poiché sono generalmente composti da due carrozze molto vecchie,
due molto nuove in centro ed altre due molte vecchie, la differenza
tra le carrozze è enorme dato che quelle vecchie altro non sono che
vecchi tram, molto stretti e con scomodi sedili in legno. Comunque
sembra funzionare. Scendo alla fermata di Langenfeldgasse e senza
neppure cambiare marciapiede salgo sulla U-Bahn 3 che va verso lo
Schönbrunn, la Residenza Imperiale Estiva. |
Anche
questa Linea viaggia quasi completamente in superficie ma è dotata
di convogli nuovi quasi extralusso. Arrivato alla fortezza noto
con dispiacere che c’è già una discreta fila per entrare, decido
di fare prima colazione al bar che c’è all’ingresso e poi mi
dispongo con pazienza in fondo alla coda. Alla fine occorre quasi
un’ora per guadagnare l’ingresso e pensavo fosse finita … non
era così. Sul biglietto che mi viene dato è indicato un orario di
accesso e quell’orario mi dice che dovrò fare almeno un’altra
mezzora di fila. Finalmente quasi a mezzogiorno riesco a guadagnare
le Sale Imperiali e munito della macchinetta turistica che mi parla
in italiano nell’orecchio comincio il giro. |
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Lo
Schönbrunn è un palazzo enorme con oltre 1400 sale, solamente una
cinquantina però sono visitabili, quelle dell’Imperatore
Francesco Giuseppe e di sua Moglie Sisi, si con una S sola e gli
austriaci ci tengono a sottolineare frequentemente che non è Sissi
ma Sisi. L’idea che mi faccio è estremamente triste, le grandi
sale una dopo l’altra, le pareti ricoperte di drappi rossi molto
cupi, l’Imperatore che si alza alle 3 del mattino per lavorare e
che ordina che in inverno, nonostante le grandi stufe in ceramica,
la temperatura non superi mai i 14 gradi, i corridoi segreti
nascosti dietro le pareti delle stanze per permettere ai valletti di
recarsi a compiere il loro lavoro senza dover attraversare le stanze
occupate da altri. |
Su
una consolle giace la retina per i baffi che Cecco Peppe indossava
la notte. Che vita grama per un Imperatore ...
Dopo
circa un’ora esco alla accecante luce del Sole e faccio un giro
nei giardini attigui e passeggiando passeggiando arrivo ad una
piccola altura sulla quale Cecco Peppe aveva fatto costruire delle
finte Rovine Romane, a ricordo delle Origini di Vienna, la quale è
un’altra della Figlie di Roma essendo nata come Vindobona,
Accampamento Militare di protezione alla vicina città Romana di
Carnuntum, a Vindobona, oggi Vienna, morì niente popodimeno che
l’Imperatore Marco Aurelio. |
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Ancora
oggi una delle più vendute acque Minerali austriache è la Römerquelle, che letteralmente vuol dire qualcosa come “La più
versata dai Romani !”, almeno questo è quello che mi ha spiegato,
in inglese, un tedesco del luogo, e che sul tappo e sull’etichetta
riporta il segno di un Legionario Romano che beve. I segni del
passaggio di Roma sono rimasti incisi ovunque e si riverberano nella
modernità.
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Dopo
il palazzo mi aspetta una lunga camminata sotto il Sole per
raggiungere la Gloriette, una struttura panoramica situata in cima
ad una collina dentro il Parco, quando ritorno verso l’Uscita sono
quasi le 16, mi siedo al tavolino del bar di prima e mi mangio un
panino con lo speck, un coca cola ed ovviamente della Römerquelle,
poi mollemente me ne ritorno in albergo per riposarmi un po’.
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Dopo
un paio di ore esco nuovamente e ripercorro la stessa strada della
sera precedente, lungo la Alser Strasse fino al Rathaus passando
davanti alla Votivkirche, ma questa volta vado un po’ oltre ed
arrivo fino al Parlamento, costruito come fosse un enorme tempio, ed
ai giardini dell’Hofburg, riapprofitto della Fiera Gastronomica
per un altro Frankfurter mit Senf e me ne torno di nuovo in albergo.
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Marcello Salvi
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