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Lione
(Lugdunum)
La Fortezza Splendente |
Parte Quinta Notre
Dame
de la Fourviere |
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Il
corpo umano è strano. Mi sono alzato all'alba, ho fatto 600
chilometri tra andata e ritorno, ho camminato tutto il giorno per
Marsiglia non mangiando quasi, sono andato a dormire alle 2 passate
eppure alle 7.30 apro gli occhi su una lama di luce che filtra dalle
tende. Oggi è una giornata pienissima e quindi ben venga la sveglia
anticipata. Alle 8 sono già in strada e dopo una rapida colazione
al bar sotto l'albergo prendo nuovamente la Metro D e rifaccio le 7
fermate fino a Vieux Lyon dove cambio e prendo la funicolare, una
della due, che porta in cima alla collina, dove c'è Notre Dame de
la Fourviere. |
Questo
Santuario, costruito a dominare Lione, è considerato dai Lionesi
"L'Anima di Lione". Sebbene sul sito vi fosse una Chiesa
fin dal 1200 Notre Dame assunse il ruolo di Protettrice di Lione
come Pegno per la fine della Peste e nel 1843, nel Bicentenario
della ricorrenza, venne posizionata sul luogo una statua della
Madonna. Poi nel 1870 avvenne ciò che consacrò la Chiesa di Notre
Dame de la Fourviere come la Chiesa dei Combattenti. Le truppe
Prussiane guidate da Bismarck da Parigi procedevano verso Sud, la
popolazione invocò l'aiuto di Notre Dame de la Foruviere. Il giorno
dopo i Prussiani cambiarono direzione e Lione non fu presa. |
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In
Ringraziamento la Comunità di Lione decise la costruzione di un
Santuario e nel 1872 iniziarono i lavori. L'Interno fu decorato con
mosaici raffiguranti scene di battaglie Sacre, come la Vittoria di
Lepanto sui Turchi o l'entrata ad Orleans di Giovanna d'Arco e nei
decenni seguenti chiunque indossasse una divisa cominciò a ritenere
Notre Dame de la Fourviere sua protettrice. La cripta, costruita
sotto la Chiesa vera e propria divenne in breve tempo un luogo dove
portare i propri ex voto. La prima occasione fu la Grande Guerra che
dai Francesi fu vissuta come una vera e propria ecatombe.
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Basti
pensare che nella sola Battaglia della Somme tra gli alleati e i
tedeschi vi furono oltre un milione di morti in pochi mesi, che i
francesi persero 500.000 soldati e che gli inglesi, in un solo
giorno di combattimenti contarono 20.000 caduti e 30.000 feriti. Le
pareti della cripta cominciarono ad essere decorate con piccoli
quadrati di marmo riportanti spesso solamente un Grazie ed un data,
altre volte anche un nome, più raramente un luogo. La cosa
singolare è che qui non solamente portano un segno i sopravvissuti,
ma anche le famiglie dei caduti e non è raro trovare targhe in
ricordo di chi è morto in battaglia.
Sulle pareti si può leggere la Storia. |
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Dopo
la pioggia di targhe datate tra il 1914 ed il 1918 c'è un buco che
riparte sul finire degli anni 30, arriva la Seconda Guerra Mondiale
e ricominciano a correre le date fino al '44, poi breve pausa e
riprendono nei primi anni '50, la Guerra d'Indocina, altra piccola
pausa ed ecco i primi anni '60, la Guerra d'Algeria. Poi una lunga
pausa e solamente con pazienza si trova qualche targa risalente alla
Guerra del Golfo dei primi anni '90.
La cosa più interessante di tutte è comunque che la Francia passa
per essere un paese secolarizzato eppure la spinta verso questo
Santuario sembra essere scissa dal proprio credo.
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E'
come se la Cripta di Notre Dame de la Fourviere rappresentasse una
sorta di luogo laico dove semplicemente si ricorda chi è morto per
il proprio paese, senza stare troppo a guardare di quale religione
fosse o se fosse o meno credente, questo perché spesso, anche chi
non crede, di fronte a certi eventi, trova la necessità di
ringraziare qualcuno e magari non sapendo chi qui trova un luogo
adatto. I lumini che si accendono in ricordo dei caduti hanno i
colori della bandiera francese. L'ingresso alla Cripta appare subito
sotto il Sagrato della Chiesa, un piccola doppia porta affiancata da
due colonne quadrate e sormontata da un Leone, simbolo di Lione
(prima foto in alto). |
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L'interno
nonostante di cripta si tratti è luminoso poiché nella costruzione
si è stati attenti a predisporre le finestre al livello del
terreno, quindi la lue entra senza problemi e non ci si trova nella
solita cripta buia e cupa, inoltre la particolare disposizione della
Chiesa sulla Collina fa si che la luce entri dall'alba al tramonto.
La cripta è molto semplice, quasi spoglia, soprattutto se
confrontata con la ricchezza della navata superiore, quella della
Chiesa vera e propria. Lungo le pareti, tra le colonne, vi sono
delle rientranze che aumentano la superficie, in queste nicchie si
trova la concentrazione maggiore di lapidi, ma tutte le pareti ne
sono ricoperte.
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Si
è cominciato ad affiggerne persino sulle rampe delle scale che
portano alla Chiesa Superiore. Alcune ringraziano per essere
scampati alla guerra, altre per avere avuto il coraggio di resistere
e qualcuna, messa dalla famiglia, è una sorta di invocazione per il
soldato caduto. Passano si qui anche molto turisti perché comunque
la Chiesa rimane uno dei simboli di Lione e passare da qui senza
averla visitata non sta bene. Accanto alla Chiesa si trova la Tour
Metallique, quasi copia della Tour Eiffel, alta poco meno di 100
metri, costruita più o meno nello stesso periodo ed avente funzione
di Ripetitore di Segnali. |
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Attualmente
parte della Chiesa è chiusa, è impossibile l'accesso alle Torri ed
all'Osservatorio, c'è bisogno di importanti lavori di restauro,
occorrono 750.000 euro per cominciare e ovunque di trovano i fogli
per sottoscrivere. Bisogna ricordarsi che questa'area, compresa la
Chiesa, sono Patrimonio dell'Umanità Censito dell'UNESCO. Finita la
visita a ciò che mi interessava esco sul Piazzale a respirare un
po' d'aria fresca, il cielo è sempre soperto anche se non sembra
minacciare pioggia. Faccio un giro intorno alla Chiesa e mi dirigo
sul balcone panoramico che si trova alle sue spalle da cui si vede
tutta Lione.
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Faccio
alcune foto, provo anche a sfruttare la funzione "panorama
assistito" della digitale per verificare poi a casa in sede di
montaggio come funziona. A questo punto sono appena le 10, ho ancora
almeno due ore da spendere quindi decido di andare a Minimes a
visitare i resti Romani, potrei arrivarci in 15 minuti di cammino
sulla collina ma preferisco prendere di nuovo la funicolare,
scendere a valle e prendere l'altra funicolare che porta
direttamente ai Teatri Romani.
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Marcello Salvi
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