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I Ritrovo Monferrino
Parte Quarta
di Marcello Salvi
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Bisogna
dire che nonostante la quantità e la qualità nessuno si sente
appesantito anche se sazio, non sono ancora le quattro del pomeriggio,
il tempo è peggiorato ma l'aria non è fredda e sotto il gazebo è
apparso anche un tavolino con i vini. Adesso a stomaco pieno e pipe
fumanti tutto sembra più ovattato e rilassante, il rumore della
pioggia sul tetto del gazebo crea una strana atmosfera autunnale con
temperatura primaverile. Ora
l'attenzione è tutta per le nuove Sfere Rosse portate da Ascorti, una
nuova serie di pipe, molto curate, che segue la serie Nera.
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Tuttavia
l'attenzione di molti è attratta dal banchetto dei vini dove molti
assaggiano. Purtroppo inizia anche il tempo dei saluti, l'ora è
avanzata e alla spicciolata si riguadagna la strada di casa prima che
cominci il traffico del rientro Festivo. Comincia
la danza dei saluti, che non dura poco comunque ed intorno alle 17.30
anche noi si comincia ad andare, devo essere in Aeroporto ad Orio alle
20 ed è meglio mettere in conto un po' di margine di sicurezza. Si
ringrazia tutti, in particolare Stefano che si è dato da fare per
organizzare questa giornata ed ha dimostrato che alla fine basta un
minimo di buona volontà per realizzare grandi cose.
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Ed è proprio
Stefano, prima che andiamo via definitivamente, che passa con un altro
giro di zuccherini affogati in alcool. Il
viaggio di ritorno è tranquillissimo e dentro i limiti di velocità
(o quasi), ad Orio arriviamo alle 19.40, in perfetto orario, mancano
difatti 5 minuti all'apertura del chek-in, il tempo di arrivare al
banco accettazione e la signorina apre le procedure. Sbrigata questa
incombenza mi faccio una bella fumata fuori dell'Aeroporto e poi passo
i varchi di controllo, arrivo al Gate alle 20.30, mi siedo e spulcio
le foto fatte nella giornata, alzo lo sguardo per vedere il tabellone
e scopro che il volo è stato spostato alle 22.25, non avevo dubbi.
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L'ultimo volo della sera da Orio parte sempre con un'ora di ritardo. Il
decollo avviene in realtà alle 23.05 sotto una leggere pioggerellina,
l'aereo va su piega a sinistra, raddrizza e riprende ad andare su,
come in tutti i decolli notturni le luci in cabina sono spente e
quindi il fenomeno che avviene quando il velivolo entra nel banco di
nubi che sovrasta l'Aeroporto è visibilissimo. Le luci dei fari di
decollo si riflettono sulle particelle di acqua in sospensione che
compongono le nuvole e l'aereo viene avvolto da una luce bluastra, il
lampeggiare intermittente delle luci di posizione stria di rosso
l'ambiente ed il rombo dei motori, accentuato dalla maggiore densità
dell'aria intrisa di acqua, riempie le orecchie.
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L'aereo
balla molto, le turbolenze nelle nuvole sono la norma, va su a piena
potenza ed in quell'atmosfera singolare sembra di essere in un film di
fantascienza. Improvvisamente il rumore dei motori si attutisce di
colpo, la luce diffusa sparisce, l'abitacolo torna al buio e fuori del
finestrino appaiono le stelle contro il cielo nero, il banco di nuvole
è ormai sotto di noi ed il volo procede tranquillo fino a Roma che ci
appare illuminata dopo 40 minuti, l'Olimpico sembra un calderone
ribollente e le scie dei fuochi di artificio escono dall'interno. Il
Tevere appare come un lungo nastro nero contornato dalle luci delle
automobili.
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Atterrati
e recuperata la macchina mi accendo un mezzo Toscano sperando di farmi
una tranquilla fumata ma il Raccordo Anulare è un incubo, e dire che
manca poco all'una del mattino, per evitare di passare la notte tra
un'Uscita e l'altra sono costretto a mettermi sulla corsia di sorpasso
ed a tenere i 130 fino all'Uscita giusta. Direi che di tutta la
giornata questi 30 minuti sono stati i più stressanti.
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Torna alla Terza Parte
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I Ritrovo
Monferrino
Parte Quarta
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