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Lunedì 23, giornata di decompressione e
rifiatamento, Angelo ha messo la sveglia ma non sente, io lo lascio
dormire, intanto do da mangiare ai gatti, una sistemata alla casa,
rifaccio la valigia, gioco con i piccoli dell’ultima cucciolata che
cercano di demolire la tenda della porta, facciano pure, io la odio ! Quando ci mettiamo in viaggio per Roma sono da poco
passate le 11 e quando arriviamo è la mezza.
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Si mangia con calma ed il pomeriggio si ripassa da
Novelli e Musicò a sentire un po’ come è andata, sembra bene tutto
sommato, anche se l’affluenza di pubblico era un po’ ridotto
rispetto agli scorsi anni. Neanche
a parlarne di Becker che già al Sabato avevo finito il campionario e
la Domenica lo si vedeva aggirarsi per il chiotro come un qualsiasi
curioso pipatore.
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All’ora
di chiusura ci incamminiamo mollemente verso Porta Pia lungo Via del
Tritone, Via Venento e Corso Italia, una rapida pizza alla solita
pizzeria e poi fumando fumando. Senza accorgercene torniamo a casa direttamente a
piedi, circa un’ora di cammino dentro Roma. Via Alessandria, Corso
Trieste, il Quartiere Africano ed infine Montesacro. Sette chilometri
fatti in scioltezza pipa in bocca.
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