| |
|
Valencia
18 Gennaio 2007
Rafa Martin - 3
|
|
Sbarcati
dall'aereo veniamo invitati a recarci davanti all'Ufficio della
Ryanair dove veniamo informati che la compagnia non terrà in alcun
modo fede a quanto previsto dalla Carta dei Passeggeri, la Signorina
in Spagnolo ci fa sapere che possiamo andare in albergo o dormire in
Aeroporto, sullo stipite della porta viene affisso un foglio scritto a
mano con il telefono di un albergo che, se vogliamo, dobbiamo
contattarci da soli, ed a tutti viene distribuito un pezzetto di carta
ciclostilato con il fax della Ryanair di Dublino al quale inviare le
ricevute delle spese sostenute per il rimborso, la richiesta deve
essere inoltrata in inglese, ma chi conosce un minimo la Ryanair sa
perfettamente che sotto quel fax c'è un cestino dei rifiuti dove
vengono archiviate le richieste.
|
Il
problema non è tanto mio, che a parte il disagio di dover passare una
notte in Aeroporto non ho impegni di sorta, ma Gian Maria doveva
essere a Milano il giorno dopo ed aveva già un volo prenotato da
Fiumicino e grazie a questo inconveniente non solamente perderà volo
e soldi ma avrà anche problemi con gli appuntamenti presi a
Milano.
Risibile
la Signorina quando ci avverte che un Ingegnere è già partito da
Dublino per controllare l'aereo. In ogni caso è presto evidente che
dalla Compagnia non avremo nulla, tranne un mare di chiacchiere.
|
|
|
Quando
la mezzanotte è scoccata veniamo informati che il volo per Roma è
previsto per il giorno successivo alle 13.30 e che fino a quell'ora
possiamo fare quel che vogliamo alla Ryanair non frega nulla. Ci
arrendiamo all'idea che dobbiamo passare 12 ore in Aeroporto,
raggiungiamo mestamente la zona check-in, l'unica dove ci sono delle
panche che alla bisogna possono diventare letti, ne occupiamo una e ci
rassegniamo. Ci vuole circa un'ora per riprendersi dallo shock e verso
l'una ci concediamo la cena ad una macchinetta automatica
dell'Aeroporto, Gian Maria dei biscotti ed un caffé, io solamente una
cioccolata. Poi ci stendiamo sulle panche in attesa dell'alba.
|
Ad
un certo punto mi sveglio di soprassalto, sono convinto di avere
sentito qualcosa, un grido, un urlo, mi guardo intorno ma non vedo
altro che il nulla, qualche altro passeggero del nostro volo che dorme
con le braccia penzolanti dalla sua panca, un sorvegliante che
sorseggia un caffè davanti alla macchinetta automatica, un addetto
delle pulizie che spinge un carrello con scope e secchi. Avrò sognato
penso ... poi si ripete, ma questa volta sono sveglio, è Gian Maria
che, girandosi sulla panca urla: "engine fire", si
gira di nuovo, "pull up". Mi riaddormento e questa
volta mi sveglio a causa del rumore dei passeggeri che vengono a fare
il check-in per i primi voli del mattino, sono circa le 5 e da qui in
poi non dormirò più.
|
|
|
Alle
9.30 aprono gli Uffici Ryanair e ci viene confermato che il volo è
previsto per le 13.30, però sui tabelloni non appare, in compenso
notiamo che è stato già annullato il volo per Dublino che non potrà
essere effettuato poiché era in carico allo stesso aereo che dovrà
riportare noi a Roma. A questo punto decidiamo di fare colazione e
dietro un café con leche ed un croissant, condito da una copia del
Pais rimediata da qualche parte ci andiamo a sedere osservando dalla
terrazza i decolli e gli atterraggi, il nostro aereo il 737-800 sigla
EI-DHY si intravede chiaramente in fondo all'area parcheggi,
esattamente dove lo abbiamo lasciato la sera prima.
|
Le
porte sono già aperte, staranno facendo le pulizie di rito. A questo
punto usciamo e ci facciamo una bella fumata di Condor nella nuova
Miniatura by Martin. Infine rifacciamo il chek-in, rifacciamo i
controlli bagagli, e questa volta nessuno ci dice niente, rifacciamo
le procedure d'imbarco ed aspettiamo accanto ad un Ilyushin che ci
diano il via. In perfetto orario sul ritardo il volo decolla alle
14.00 esatte con alcuni passeggeri che si lasciano andare a scene di
giubilo indecorose, fa un'ampia virata che mi permette di avere una
visione integrale dell'aeroporto e bordeggia Valencia passandogli a
Sud e permettendoci quindi di vederla tutta, dai cantieri della Coppa
America, all'Emisferic, fino alla curva sinuosa del Turia.
|
|
|
Poi
il Mare Nostrum che si stende fino a Roma, le Baleari, la Sardegna,
Alghero, la Foce del Tevere ed infine l'ultimo intoppo: il nostro
volo, non previsto, ha difficoltà ad essere inserito nella sequenza
di atterraggio e quindi veniamo mandati su Campagnano a fare qualche
acrobazia per perdere un pò di tempo, ma alla fine si atterra, si
recuperano le macchine e si torna a casa.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
<-----
Torna alla Seconda Parte
|
|
Marcello Salvi
|
|