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Valencia
17 Gennaio 2007
Rafa Martin - 2
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Mangiamo
un'ottima zuppa di pesce, un secondo con contorno, da bere e caffè
per 7 euro e ce ne stiamo un'ora buona a chiacchierare al tavolino in
attesa del ritorno di Rafa che si manifesta, come preannunciato, alle
15.40. Approfittiamo del momento di chiusura del negozio per chiudere
la lista degli acquisti tabagici e per razziare nella scatola delle
Miniature, delle deliziose pipette da 11 centimetri in varie finiture.
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Prima
di ricominciare la Lezione di Pipemaking appaiono sul bancone dei
bicchierini con lo stemma del Valencia, ghiacciati e pieni di Orruco,
grappa locale molto forte.
Passati
nuovamente nel retrobottega ci mostra l'uso di tutta una serie di
attrezzi alcuni dei quali da lui costruiti, come la levigatrice a
nastro autocentrante e la ruota gommata abrasiva e ci fa vedere come
li usa e per quali operazioni. Quindi da bravo Maestro mette Gian
Maria al lavoro dietro la morsa.
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Con
molta pazienza Rafa mette nuovamente Gian Maria dietro gli attrezzi e
gli mostra passo per passo come fare un pezzo perfetto partendo dalla
barra di metacrilato e già che c'è gli regala diverse barre. Gli
mostra come arrivare alla finitura migliore usando una combinazione di
dischi di vari materiali e strisce di carta vetrata di varie
gradazioni. Il tempo purtroppo scorre velocemente, siamo entrati da
Rafa che era da poco passato mezzogiorno e sono ormai le 19, stipiamo
gli acquisti negli zaini, paghiamo, salutiamo Rafa, suo figlio e la
sua simpatica mamma, e ci muoviamo rapidamente.
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Disperiamo
di prendere il bus per tempo, dovremmo camminare per dieci minuti poi
attenderlo, quindi andiamo dalla parte opposta, verso la via
principale e fermiamo al volo un taxi sulla piazza, in 5 minuti siamo
a destinazione. Facciamo il check-in, passiamo al controllo dove a
Gian Maria viene chiesto di aprire lo zaino e di tirare fuori il
malloppo da 20 lattine di Standard, lui tira fuori solamente una
confezione da 5 e dice "tabacco para pipa", il milite
dietro lo schermo risponde guardando la merce dentro lo zaino "es
màs tabaco que otro" al che io rispondo "es màs
barato qué en Italia", la guardia ride e ci lascia passare
senza fare altre storie, il mio zaino con 20 buste neanche mi chiede
di aprirlo.
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Alla
fine arriviamo al Gate con una decina di minuti liberi prima
dell'imbarco e non appena viene chiamato il nostro volo ci mettiamo in
fila davanti al finger, non avendo nulla da fare ed annoiandoci in
piedi ci mettiamo a discutere di tutti i possibili incidenti che
possono accadere in fase di decollo, vi tralascio commenti sulle facce
delle persone che ci erano attorno, quasi tutti italiani. Alla fine
probabilmente qualcuno ha anche pensato che eravamo degli jettatori,
visto come sono andate le cose.
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Infine
ci si imbarca, ci sistemiamo e notiamo subito che l'aereo è
semivuoto, tutte le procedure si svolgono regolarmente, lasciamo
l'area di parcheggio e rulliamo verso la pista, siamo fermi in fondo ed attendiamo l'ok dalla torre, il rombo dei motori sale,
ci si prepara al decollo, i freni vengono rilasciati, l'aereo si
lancia con la potenza che cresce progressivamente ma dopo
pochi secondi il rombo diminuisce di colpo, la spinta cessa e l'aereo
inizia a percorrere la pista a passo d'uomo, quando siamo ormai in
fondo il comandante ci informa che a causa di un guasto tecnico siamo
stati costretti ad abortire il decollo.
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Torniamo
all'area di parcheggio e veniamo fatti scendere dall'aereo, davanti al
quale troviamo un camion dei pompieri, vestiti in tenuta da guerra,
con la lancia della schiuma puntata verso la fusoliera, saliamo sul bu
che è venuto fin sotto la scaletta ed attendiamo. Osserviamo i Vigili
del Fuoco che si accalcano attorno ad un motore, il pilota che li
segue ed infine il pilota che si arrabbia molto sulla scaletta
dell'aereo. Devo dire che ho notato qualche sguardo malevolo nei
nostri confronti da parte degli altri passeggeri.
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L'ipotesi
più probabile è che in fase di decollo il pannello comandi abbia
dato il segnale di "ENGINE FIRE" ma che, come spesso accade,
si sia trattato di un falso allarme, verificato il quale i pompieri
hanno comunque negato l'autorizzazione ad un nuovo decollo, da qui
l'arrabbiatura del pilota che sa perfettamente che per la Ryanair
questo voleva dire essere costretta ad annullare almeno altri 3 voli
il giorno dopo, visto che l'aereo sul quale eravamo era di base a Roma
e non a Valencia e dunque la mattina a Ciampino sarebbe mancato
l'aeromobile per effettuare il volo da Roma per Valencia e di seguito
quello per effettuare il volo di andata e ritorno da Valencia per
Dublino.
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Marcello Salvi
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