Nella foto, tratta da Amici della Pipa, insieme a Giorgio Musicò,
inginocchiato, si possono vedere da sinistra a destra gli artigiani
Munalli, Di Mento, F.Becker e Baldi.
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Proposta e
lanciata sul mercato italiano nel '78 da Giorgio Musicò, la pipa
Vascello è il frutto della passione e delle ottime capacità
realizzative di Francesco Di Mento.
Ufficiale Pilota della Marina Militare Italiana, Francesco Di Mento
approfittò di una provvidenziale destinazione in Sardegna per
dedicare il proprio tempo libero alla passione per la pipa... e potè
farlo in una delle principali e più pregiate patrie della radica.
Realizzate in maniera assolutamente artigianale da Francesco e due
colleghi in una piccola "baracca" di lamiera attrezzata con
l'essenziale, le creazioni Vascello rispettavano lo stile classico,
funzionale ed ingleseggiante tanto caro all'amico Musicò e in grado
di collocare queste pipe tra i più fedeli e curati strumenti da fumo.
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Dalla collaborazione intellettuale tra Francesco il
"Comandante" e Giorgio nacque anche la caratteristica e
simpaticissima punzonatura che, oltre alla dicitura "Vascello -
Sarda a mano", riportava la gradazione della pipa sottoforma di
grado della MM (talvolta in parola e talvolta con il simbolo del vero
e proprio grado). Il logo riportato sul bocchino rappresenta invece un
"mezzo marinaio" e cioè l'innocuo arpione utilizzato nella
marineria per il recupero delle cime o altri oggetti caduti in acqua.
L'interessante produzione Vascello fu tuttavia un'avventura tanto
fortunata quanto breve e, forse per gli imprevedibili impegni e
contrattempi della vita militare, Francesco Di Mento cessò l'attività
ritirando tra l'altro le pipe in vendita.
Il marchio venne venduto ad un impresario americano e ben presto il
nome Vascello rimase solo nella storia e nella leggenda della pipa.
Francesco rimase nel mondo della radica collaborando con Fincato... ma
senza più dedicarsi all'affascinante arte della creazione.
Oggi la pipa Vascello è un raro e "leggendario" pezzetto di
storia che, oltre al pregio della radica sarda e alla pregevole
manifattura, porta con se tutto il fascino della fulminea avventura di
un hobbista che divenne un maestro.
Il "Comandante" è
mancato lo scorso Aprile lasciando nel panorama della pipa quel
segno indelebile che solo le grandi passioni e i sogni realizzati
possono lasciare.
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