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Copa
Federacion 2007
Sevilla
Andalucia
Pipa Club
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1 -
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Un
viaggiatore sa che durante un viaggio può accadere di tutto e sa
anche che, per quanto improbabile, è possibile che tutto accada in
rapida sequenza nello stesso viaggio, questa volta è accaduto. La
giornata di Venerdì 28 comincia con un pallido Sole su Roma e con
lo sciopero dei mezzi pubblici, il che mi costringe a recarmi dalla
mia abitazione alla Stazione Nuovo Salario per prendere il trenino
per Fiumicino a piedi, poco male, un paio di chilometri in cui spero
di farmi la prima pipata della giornata. Purtroppo appena esco di
casa, nonostante il Sole cade una leggera pioggerella e quindi metto
in testa il cappellino del CAP Madrid e rimetto in tasca la pipa. |
A
metà strada viene giù uno sgrullone di pioggia che anche se dura
solamente 15 secondi è estremamente violento e mi costringe a
rifugiarmi per qualche istante nel vano di un portone per poi
proseguire a passo più svelto per raggiungere quanto prima la
Stazione. Arrivato sul piazzale,
finalmente, noto con stupore il bus 335 che mi avrebbe condotto da
casa a qui comodante ed in pochi minuti che scende dalla ripida
discesa, se mi fossi fermato ad aspettare alla fermata dieci minuti lo
avrei potuto prendere, ma sapendo che c’era lo sciopero non ci ho
neanche provato. |
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Incuriosito
chiedo all’autista appena sceso dello sciopero, mi risponde che lo
sciopero era stato indetto da una sigla sindacale minore e quindi in
realtà l’incidenza sul servizio è stata minima. Averlo saputo.
Almeno il trenino è puntuale ed abbastanza vuoto quindi mi siedo
tranquillamente e mi faccio i miei 55 minuti sotto una pioggia
battente fino alla Magliana, da qui in poi esce il Sole che mi
accompagnerà fino all'Aeroporto. Appena arrivo al Terminal B un
annuncio molto poco simpatico appare sui monitor “causa
raffiche di vento è attualmente operativa una sola pista, quindi i
voli potrebbero subire ritardi e/o cancellazioni”. |
Simpatici.
Attendo Enzo al chek-in della Vueling e quando finalmente arriva ci
checchianiamo e poi andiamo ai controlli di sicurezza, dove
ovviamente passano senza alcun problema le forbicine che la moglie
di Enzo ha in valigia, a riprova che Fiumicino è un colabrodo.
Qualcuno ricorda che nel Novembre 2006 arrivato a Madrid mi accorsi
che nella tasca esterna dello zaino avevo un coltello dimenticato lì
e che nessuno a Fiumicino individuò ? Comunque tutto fila liscio,
l’imbarco è previsto per le 12.45, abbiamo una mezzora e quindi ci
dirigiamo verso la Sala Fumatori del Gate B5 dove però l’ambiente
è diverso da quello pacato e rilassante dello scorso Novembre. |
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Ci
sono decine di persone in piedi e gli aspiratori non riescono a
tirare via il fumo che ristagna tipo nebbia inglese. Comunque un
Mini Montecristo a testa ci scappa. Alle ore 12.40 siamo davanti al
Gate B18, nota di colore a Fiumicino non esiste il Gate B17, si
passa dal 16 al 18. Attendiamo. Improvvisamente sul monitor appare
accanto all’orario previsto l’orario effettivo che non è più
le 13.15 ma le 14.15, volo spostato di un ora. Visto l’orario non
ci resta che sederci da qualche parte a mangiare qualcosa per
ripresentarci alle 13.45, nuovo orario previsto per l’imbarco. |
Alle
13.40 siamo nuovamente davanti al Gate, giusto in tempo per vedere
il monitor che modifica l’orario da 14.15 a 15.15, un’altra ora
di ritardo e a questo punto entriamo in una specie di girone
dantesco visto che alle 15.15 l’orario viene aggiornato in 15.55.
La questione è chiara: a causa dei ritardi dovuti al vento della
mattinata si sono accumulati molti aerei in attesa e dal momento che
la carta dei diritti dei passeggeri sotto le due ore di ritardo non
prevede praticamente nessun rimborso mentre sopra le due ore ne
prevede siamo usciti dalle priorità dell'Aeroporto. |
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La
struttura aeroportuale cerca di far partire tutti gli aerei che sono
sotto le due ore di ritardo in modo da limitare i danni, difatti
mentre tra un’ora e cinquantanove e due ore ed un minuto c’è
una differenza sostanziale, due ore e un minuto di ritardo o 6 ore
di ritardo in termini giuridici sono esattamente pari, quindi il
nostro aereo essendo ormai sopra le due ore è entrato in una dead
zone di decollo. Prima ci spostano al gate B19, ma li stanno
imbarcando per Olbia, poi ci dirottano al Gate B13, ma qui stanno
imbarcando per il Lussemburgo. Tutti dietro alle hostess che vanno
di Gate in Gate elemosinando un PC dal quale collegarsi per farci
imbarcare. Alle fine ci imbarchiamo alle 16.30. |
Consci che il pomeriggio Sivigliano è andato ci
rilassiamo sull’aereo osservando il mare che si infrange sulla
costa laziale durante il decollo. Dopo circa quaranta minuti
l’ultimo lembo dell’Italia, all’altezza delle Bocche di
Bonifacio, passa sotto di noi. Sul Mare Nostrum il cielo è limpido e
dopo un’ora e mezza l’inconfondibile sagoma di Valencia appare
sotto la fusoliera, abbiamo raggiunto la costa spagnola e ci
inoltriamo nell’interno. Atterreremo a Siviglia dopo altri
quaranta minuti di volo. |
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Qui il cielo è velato ma la temperatura
caliente. Siamo senza bagaglio imbarcato quindi si sbarca alla
svelta, Taxi e via verso l’Hotel che si trova in San Roque, pieno
centro, un dedalo di stradine dove il taxi si muove a fatica, guadagnata
la meta rapida salita nelle camere ed appuntamento dopo mezzora
nella Hall.
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Marcello
Salvi |
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