Si è fatta circa l'una e trenta, quindi ho tempo finalmente per visitare i famosissimi Magasins du Nord, faccio un giro al piano sport ma non trovo nessun gadget del Copenhagen scendo quindi al piano interrato dove si trova il supermercato che dicono siano molto bello, in realtà è semplicemente un supermercato, neppure troppo grande, quelli del Corte Ingles o semplicemente quello dietro casa mia sono decisamente più estesi, noto però alcune cose interessanti, ho già avuto l'impressione che il fatto che Copenhagen sia una città cara, anche se non una diceria, è senz'altro un'esagerazione, quel che vedo conforta la mia opinione.

Le bottigliette delle spezie hanno prezzi in linea con quelli italiani (al cambio ballano dai 30 ai 50 centesimi di differenza), lo stesso dicasi per il pane, la frutta e la verdura, l'unica cosa che ha prezzi assurdi sono i formaggi danesi, il resto è nella norma, i Mars ad esempio costano 10 corone, circa 1,30 euro, più o meno quanto costano in qualsiasi italico Auchan, ci sono anche tantissimi prodotti italiani, alla fine compro una scatola di classici biscottini danesi al burro, tre Mars e una busta di focaccine made in Matera, ci sono solamente tre casse, di cui solamente due aperte, nessuno mi chiede se voglio una busta perché in fondo allo scivolo dei prodotti ci sono dei rotoli di buste dai quali ognuno può servirsi liberamente.

Comunque metto tutto nella tracolla e con calma mi avvio in direzione dell'albergo, faccio tappa alla Stazione sperando di poter comprare dei francobolli all'ufficio postale che però non esiste più, sostituito dalla biglietteria, mi trastullo un po' con il plastico piazzato nella sala e decido che per questa volta non invierò cartoline visto che l'acquisto dei francobolli a questo punto sarebbe l'unico motivo per cambiare della valuta, tornando verso l'hotel osservo un gruppo di piccioni che si scalda su una presa di scarico d'aria della metro..

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