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Lasciata
Segovia in direzione Avila una cosa appare chiara: il navigatore
dei toscani deve essere stato impostato per evitare le strade a
pedaggio, diversamente è inspiegabile il motivo per il quale
noi ci troviamo nuovamente sull'autostrada e loro su una strada
di montagna, detto questo noi si va, testando con mano che non
solamente in Italia i burocrati si lasciano andare ad astrusità
assortite, difatti per andare da Segovia ad Avila pur essendo
tutta autostrada si tratta di due tratti sotto amministrazioni
diverse e per qualche strana ragione non sono collegati
direttamente, bisogna quindi uscire, fare un chilometro di
statale, una rotonda, tornare indietro e rientrare per
proseguire.
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Questo
giochino ci costringe a passare due volte davanti ad una
pattuglia della Polizia appostata proprio all'uscita/entrata che
appena ci rivede passare per rientrare ci blocca e con fare
autoritario e scortese ci addita come criminali poiché sebbene
il guidatore ed il navigatore abbiano le cinture chi è seduto
sui sedili posteriori non le ha, la loro sentenza è "1.000
euro di multa e una denuncia", per fortuna alla fine
scendono a più miti consigli e dopo aver fatto allacciare le
cinture a tutti ci lasciano proseguire. Arrivati ad Avila ci
risulta complicato capire come entrare in città, quindi
decidiamo di lasciare la macchina fuori dalle Murallas e farcela
a piedi. |
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Probabilmente
è qui che finisce la visita di Avila, nei fatti mai iniziata,
appena aperti gli sportelli ci rendiamo conto che qualcosa non
va, la temperatura è decisamente fredda, freddissima, sapremo
poi che era -2, mentre noi siamo attrezzati per le temperature
di Madrid, in genere molto più miti.
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Marcello
Salvi
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