| |
|
|
|
|
La
Domenica mattina il risveglio è un po' arduo, vuoi perché la
notte non è stata tranquillissima, la stanza è molto bella, ha
una bella vista, ma proprio dall'altra parte della strada c'è un
locale aperto tutta la notte ed ogni tanto qualche schiamazzo
arriva, in ogni caso ho mal di testa e questo mi irrita, prendo un
analgesico ma non fa molto, all'ora concordata scendo, sono già
tutti giù, abbiamo bisogno di fare colazione, quindi propongo di
muoversi verso il centro e la Stazione ferroviaria in cerca di un
bar, approfittando nel contempo della passeggiata per vedere con
la luce del giorno il centro di Eindhoven appena intravisto nella
luce dei lampioni la sera precedente.
|
Tuttavia
addentrandoci nel dedalo di stradine che la sera precedente era
preda di agitazione e gente allegra, alle 9 del mattino di
Domenica ci ritroviamo in una landa desolata, cerco di far capire
che la Stazione è a soli 7/8 minuti di strada, sono 800 metri,
non di più, ma quando si è in crisi di astinenza anche il più
logico dei ragionamenti crolla, così il gruppo decide di tornare
in albergo dove Giovanni ha loro garantito un caffè caldo caldo
dalla moka elettrica che porta sempre in valigia e così ci
ritroviamo in camera a bere caffè bollente, il problema però è
che per tutti, tranne che per me, l'assunzione di caffeina diluita
in acqua rappresenta la colazione.
|
|
|
Lasciato
nuovamente l'Albergo nessuno, tranne me, ha più voglia di
visitare la città, la colazione viene giudicata fatta e via
andare, vogliono andare subito all'Evoluon dove ci sarà la Gara,
sono le dieci del mattino, la Gara è alle 14, ma le
argomentazioni sono a zero, fa freddo, non c'è nulla da vedere, a
malincuore mi adeguo, e mi predispongo a condurli alla struttura
spaziale che si trova però in periferia, in direzione opposta
alla Stazione a circa 3 chilometri dall'albergo, ci avviamo, dopo
circa sei minuti di cammino, incerti sulla strada, fermiamo una
signora in bicicletta e chiediamo, la signora ci dice che è
"quite far", abbastanza lontano.
|
Ora va specificato che
in una città come Eindhoven, 88 kmq di superficie, il
concetto di "distanza" è aleatorio (tanto per fare un
paragone Viterbo ha 406 kmq !), per noi a Roma
"abbastanza distante" vuol dire cosa ben diversa, per
fare un esempio Via del Corso tra Piazza del Popolo e Piazza
Venezia misura 2 chilometri e qualsiasi adolescente Romano il Sabato
sera la percorre avanti e indietro per non meno di 4 volte, in
questa piccola cittadina girare l'angolo vuol dire avere fatto
molta strada. Dunque il gruppo convinto dell'impossibilità di
andare a piedi decide di tornare in albergo per chiamare un taxi. A
questo punto non mi adeguo più, dico chiaramente che non ho voglia
di passare la giornata dentro un centro Congressi, non sono venuto
ad Eindhoven per fare una Gara, o meglio non solamente per quello,
voglio anche visitare il luogo, li lascio e mi avvio verso la
Stazione perché per me comunque "fare colazione", non
vuole dire bere un caffè, che peraltro in quanto tale, cioè nudo
e crudo, neppure mi piace troppo.
<-------
Vai alla Quarta Parte
Vai
alla Sesta Parte ------->
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Marcello
Salvi
|
. |