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Tra
un frizzo ed un lazzo alla fine sono le nove, svolto nelle
traverse interne cercando di azzeccare la direzione giusta ed
all'improvviso mi trovo in una Piazza che più torinese non
potrebbe essere, quadrata, anzi squadrata, contornata di portici
e con al centro una statua dall'inconfondibile sagoma
garibaldina, comprendo di essere a Piazza Garibaldi, dovrebbe
esserci la fermata del tram nei paraggi e difatti ne vedo uno
tutto illuminato uscire da una via laterale, guadagno la fermata
e sfrutto ancora il biglietto giornaliero, passo in hotel
qualche minuto ed esco nuovamente per recarmi presso un
ristorante a 200 metri molto antico e molto locale dove intendo
mangiare alla nizzarda.
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Giungo alle 21.55 ma con mia grande sorpresa mi sento dire che
la cucina è già chiusa. Quando non sono ancora le 22 ? A Nizza
? Esco stordito dall’assurdità e mi dirigo verso le luci di
altro ristorante a 50 metri di distanza, chiedo un tavolo e mi
sento rispondere che in cucina non c’è più nulla da mangiare
e sbrigativamente vengo messo alla porta dal proprietario per
nulla affabile. Allucinato dalla
situazione, passeggio per le vie intorno alla Rue
Medicin in cerca di un luogo dove mangiare, a Roma il più indecente dei ristoranti non chiude
la cucina prima delle 23 e non posso credere che nel cuore della
Costa Azzurra a fine Luglio alle 22 sia finita l'ora di cena.
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Incrocio
un Hippopotamus, nota catena di ristoranti che chiude alle due del mattino, ma sono
in pratica dei fast food della carne ed anche cari, comincio a pensare che
la mia cena sarà la tavoletta di
cioccolata che ho in valigia per contrastare il mio, a volte
fastidioso, calo di zuccheri, vedo un’insegna accesa e tanta
gente sul marciapiede, è un kebabbaro, c’è scritto “aperto 7
giorni su 7 - 24 ore su 24” ! Il kebab è ottimo e abbondante, il costo minimo, una
Sprite e torno in albergo soddisfatto grazie a
due arabi stakanovisti.
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La
prima cosa che faccio appena riguadagnata la mia stanza è
aprire la finestra, cosa che non avevo fatto al mio arrivo poche
ore e prima ed immediatamente rimango affascinato dalla vista
del cortile interno al blocco dei palazzi, è una visione
Simenoniana all'ennesima potenza che la macchina fotografica
più cogliere nella sua fissità ma non potrà mai rendere nella
sua interezza e tridimensionalità. passato l'attimo di stupore
mi preoccupo perché ho visto il cielo coperto fin dal mio
arrivo e visto che ho programmato alcune escursioni voglio
essere sicuro di non sbagliare i giorni.
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Recupero
il portatile dalla valigia e scendo nella Reception, occupo una
poltrona vuota e mi connetto ad internet. Nei miei programmi,
dovendo il mercoledì' sbrigare una piccola faccenda privata
avevo deciso di dedicare il resto della giornata a Cannes, che
si trova a pochi chilometri ed essendo priva di grandi
attrattive non necessita di un'intero giorno, avevo poi
previsto una giornata di relax e Nizza per il giovedì ed il
venerdì la visita a Montecarlo che giudicata più onerosa
fisicamente avevo posizionato all'ultimo giorno, così da poter
dare fondo a tutte le energie prima del rientro, tuttavia le
previsioni del tempo danno per il giorno dopo pioggia su Cannes
e su Montecarlo e nuvoloso su Nizza e per i giorni successivi
danno invece nuvoloso con possibili schiarite, quindi decido di
optare per una rivoluzione del programma: mercoledì rimarrò a
Nizza, unica città dove non è prevista pioggia, o perlomeno è
prevista come possibilità e non come certezza, nei giorni
successivi si vedrà.
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Marcello
Salvi
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