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Lasciato
San Miniato, non senza difficoltà nell'immettersi sulla strada
nella giusta direzione si intraprende infine la via di Prato, mentre
cala il Sole con il buio che ci coglie giusto sull'Autostrada, per
fortuna grazie al navigatore non ci è difficile trovare la via, il
problema è, una volta scesi dalla macchina, capire se andare a
destra o a sinistra ed avendo il 50% di possibilità di azzeccarci,
ovviamente, sbagliamo, il peggio non è tanto quello quanto reggere
con una sola mano, perché l'altra è occupata, a torta piatto
compreso che viaggia sui tre chili.
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Naturalmente
ci vuole anche qualche piano a piedi perché non sappiamo quale sia ne
abbiamo avuto la prontezza di spirito di chiederlo al citofono.Quindi
al grido di "si va a piedi alla prima porta che troviamo aperta
si imbocca" ci si arrampica e finalmente si guadagna, per la
prima volta dalla mattina, situata ormai quasi dodici ore fa, una
stanza calda che al momento appare la conquista migliore della
giornata visto che la natura se ci ha graziato della pioggia non è
stata clemente con la temperatura ed la povera 205 non è più
attrezzata per creare una bolla di caldo all'interno.
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Della
cena non posso fare altro che ricordare quanto preparato da Cinzia,
sperando di ricordalo, dalle Pere con crema di gorgonzola, ai
crostini con sugo di lampredotto, con crema di mortadella e pistacchi,
voul-au-vent con funghi, cornetti con salmone ed altre
cose fritte delle quali non ricordo il nome, affettati vari,
formaggi ed acqua cotta. Si chiude con la torta coccolata al fresco
della 205 per tutta la giornata ed infine ci si predispone al una
bella fumata.
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Marcello
Salvi
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