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Un
salto in Toscana alla bisogna è d'uopo e quale migliore occasione
di una mangiata organizzata dal Toscopipa ? Questa volta, in tutto e
per tutto, i contorni della Zingarata di Monicelliana memoria
ci sono tutti e forse anche l'appena avvenuta dipartita del creatore
della Saga di Amici Miei appare come una benedizione a quella che
altro non poteva essere denominata se non Operazione Titti, in
omaggio all'amante del Mascetti e perché il tutto sia ancora più
zingaresco si opta un'andata e ritorno in Tippetemobile, la 205
ormai ventiduenne e con soli 225.000 km nei pistoni.
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Nonostante
l'appuntamento con Paolo sia alle 09.00 e per arrivare a casa sua ci
vogliono cinque minuti nel senso più letterale del termine, ci sono
alcune operazione anche complesse che è necessario fare per tempo, ad
esempio caricare una torta in macchina cercando di sistemarla sul
sedile posteriore in modo che sia orizzontale e stabile, sciarpe e
cappelli di sottofondo tornano utilissimi, poi c'è da scaldare il
motore della 205, visto che fuori ci sono appena quattro gradi sopra
lo zero e spannare i vetri dall'umido della notte,, controllare che
tutti i fluidi siano a posto e finalmente muoversi, un po' d'anticipo
non guasta.
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Uscire
da Roma di Sabato mattina non è per fortuna cosa complicata ed alle
09.15 siamo già in autostrada con destinazione, già impostata sul
navigatore, Piazza Poggi, posizionamento strategico a due passi dal
centro e dai Viali di uscita ed entrata da Firenze, la sosta
colazione si fa ovviamente da Titti, bar da me scoperto lungo
l'autostrada (dalla quale comunque occorre uscire) ed il cui
posizionamento rimarrà segreto, espletata questa delicatissima
operazione si può procedere senza indugio e senza ritardi verso la
meta, dove il navigatore ci da per arrivati per le 11.45.
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In
realtà arriviamo poco dopo le 12.00 ed appurata l'assenza di posti
appetibili direttamente in Piazza Poggi si dirotta facilmente in Via
delle Fornaci, dove invece i posti ci sono, sebbene a pagamento, ma è
poca cosa, sistemata la torta nel bagagliaio con le precauzione del
caso si osserva con terrore l'acqua che non cola lungo il muro di
sostegno della collina ma filtra da esso e sperando che la struttura
regga per qualche ora ci si inoltra verso Ponte Vecchio, che non dista
che pochi minuti a piedi.
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Marcello
Salvi
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