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PARTE
21 L'ultima
parte del viaggio, il ritorno, diventa a tratti una tregenda a causa
della maleducazione dei soliti cafoni italiani, difatti
all'Aeroporto di Madrid, quattro italiani si presentano all'imbarco
con delle valige palesemente fuori misura, non di pochi centimetri,
ma di diverse decine di centimetri, praticamente dei bauli, ignoto
come siano passati ai controlli pre imbarco ed alle rimostranze
degli addetti al Gate rapidamente danno in escandescenze pretendendo
di imbarcare come bagaglio a mano quelle mostruosità, adducendo
come unica giustificazione: "All'andata a Fiumicino le hanno
fatte passare".
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La
discussione va per le lunghe e diventa sgradevole, tanto che gli
addetti della compagnia prima propongono lo stivaggio gratuito delle
valigie ed in seguito al rifiuto ed alla pretesa di portarle a bordo
chiamano la Polizia, la quale molto tranquillamente informa questi
italioti che: "O salite senza le valige ORA, oppure vi portiamo
via, voi e le valige, al posto di Polizia", alle ennesime
rimostranze degli italioti che chiedevano spiegazioni al motivo per il
quale li avrebbe in qualche modo arrestati la Polizia rispondeva:
"A nostro giudizio siete in evidente stato di alterazione e
state disturbando le regolari attività aeroportuali".
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Alla
prospettiva di passare la notte nel posto di Polizie dell'Aeroporto
e di dover acquistare un nuovo volo il giorno dopo hanno finalmente
ceduto, poi per tutto il viaggio hanno lamentato il fatto che la
Spagna è uno Stato di Polizia, che sono Fascisti, che si mangia
male, che le donne sono brutte e puzzano; nel frattempo questo
giochino ci è costato lo slot, nel senso che il ritardo ci ha fatto
perdere la finestra di decollo ed abbiamo dovuto attendere che
l'Aeroporto ci trovasse uno spazietto per farci decollare in mezzo
ad altri aerei in orario, lo stesso a Fiumicino, dove
l'avvicinamento a zig-zag ci dice chiaramente che anche lì hanno
dovuto infilarci in mezzo ad altri. |
Il
tutto ci è costato più di un'ora di ritardo (e meno male che le
operazioni di imbarco erano in abbondante anticipo !) ma questa ora è
stata sufficiente perché io perdessi l'ultimo treno che da Fiumicino
parte per Orte e ferma a Nuovo Salario costringendomi quindi a
prendere il treno che finisce la corsa alla Stazione Tiburtina, qui
sono stato costretto, valigia al seguito, a farmi un bel chilometro e
mezzo in salita sotto una pioggerella leggera ma fastidiosa per
raggiungere Piazza Bologna, dove ho atteso per buoni venti minuti il
bus 93 che finalmente mi ha lasciato a 70 metri da casa, che comunque
non mi hanno evitato lo sgrullone di pioggia finale.
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Alla
fine anche Madrid 2010 si èconclusa, anche se roccambalescamente,
ora non ci resta che attendere Madrid 2011.
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Marcello
Salvi
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