Visto che la luce ancora è di là da calare, anche se il tramonto incalza, torno verso la Stopera, riattraverso l’Amstel e mi impertugio nuovamente nella zona di prima, però prendo una strada diversa, mi trovo dinanzi ad una Chiesa che sembra di essere a Roma tanto è classica, un mercatino di bancarelle che sta smobilitando, un palazzo a punta da colori assurdi e come d’incanto mi ritrovo in una serie di strade piccole e deserte dove la luce del tramonto crea effetti visibili anche fastidiosi, poi, qualche minuto dopo, ecco apparire un canale piccolo e tranquillo, sembra quasi un’oasi ma mi bastano due passi per capire di essere finito casualmente in una delle maggiori attrazioni di Amsterdam.

Moltissime finestre sono cerchiate da neon rossi e lo stesso colore riverbera nelle insegne di molti negozi e locali, alternandosi ad un verde meno rassicurante di quel che si potrebbe pensare, proprio dietro la Vecchia Chiesa si trova il canale più trasgressivo della città, bordelli e rivendite di erba come se piovesse, faccio due passi ed ecco delle ragazze seminude dietro i vetri. Alcune considerazioni vanno fatte, il canale è sicuramente uno dei più graziosi, è ottimamente tenuto, pulitissimo, c’è quasi silenzio, l’insieme è quasi asettico, dalle finestre cerchiate di rosse ancheggiano ragazze non propriamente belle, un paio sono veramente brutte.

Svestite non ma non troppo, sostanzialmente indossano dei bikini variamente colorati, i negozi che vendono erba hanno vetrine eleganti e ben decorate, la merce graziosamente esposta e se non fosse per qualche losco figuro che con voce roca invita ad entrare in qualche locale palesemente ambiguo il tutto sembrerebbe quasi caratteristico, l’insieme però ha un che di squallido che non è ben identificabile, visto la pulizia reale ed apparente del tutto, aiutata anche da un costante controllo, difatti mentre passeggio lungo il canale per due volte passa un gommone della Polizia.

Comunque si percepisce un’aria malsana che più che altro aleggia nell’ombra, sembra la facciata pulita di qualcosa di sordido e quando ne esco sono felice di averlo visto ma ancora più felice di essermelo rapidamente lasciato alla spalle.

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