Il
Tufello e gran parte dell'area circostante è una Zona nella
Periferia Nord Est di Roma nata in conseguenza dei Patti Lateranensi,
difatti per celebrare la sottoscrizione degli accordi con il
Vaticano Mussolini decise di realizzare quello scempio
architettonico che è Via della Conciliazione e per far questo
demolì la Spina di Borgo che era un Quartiere nel Quartiere, la
Spina era in effetti un insieme di vie racchiuse in uno spazio a
cuneo che facevano parte di Borgo, il Quartiere Romano che si trova
dinanzi alla Città del Vaticano. Gli abitanti della Spina,
espropriati, furono deportati in una Cittadella ben lontana dal
Centro costruita in Zona Tufello.
All'epoca,
fine Anni '20, inizio Anni '30, il territorio scelto era molto lontano
dalla Città, spazi aperti ed incolti, con presenza di antiche cave
di Tufo, da qui il nome Tufello, da sempre materiale principale per
la costruzione di Roma, questa Zona fu la prima la Zona I, il primo
Quartiere che da Secoli veniva costruito fuori dalle mura e fuori
dal vecchio schema dei Rioni. Le costruzioni seguirono due progetti,
nel primo caso si realizzò un enorme casermone popolare sulla Via
di Valle Melaina, strada costruita appositamente nella Zona dalla
quale prese il nome, difatti in Italia non esiste alcuna Valle
Melaina.
Il
palazzo costruito come un castello dai lati di circa duecento metri
doveva essere autosufficiente, quindi sul perimetro furono
progettate botteghe, panifici, macellerie, tutto quando permettesse
ai deportati di vivere senza rientrare in città, cosa che peraltro,
data l'assenza all'epoca di strade era cosa ben difficile. La via
principale è la Via delle Isole Curzolane, al di là della quale fu
invece iniziata la realizzazione di un'architettura diversa, la
cosiddetta "città giardino" che poi si sarebbe estesa fino
allo storico Montesacro di Menemio Agrippa. Qui i grandi edifici
popolari lasciano il posto a case di pochi piani inserite nel
verde.
Nel
1933 si costruiscono una serie di edifici destinati ad ospitare le
Suore Orsoline e viene edificata la Scuola Caterina Cittadini ed in
cima alla collina a cui si arriva metaforicamente tramite la Via del
Gran Paradiso, si costruisce anche la Parrocchiale che domina dal
punto più elevato l'intera zona, solamente negli anni '70 si
costruisce una nuova Chiesa nella parte bassa, declassando la
vecchia a Mensa per i poveri. Il quartiere assume immediatamente
connotazione grandemente popolare e prettamente romana, chi vi abita
viene da Borgo, il cuore più antico della Romanità, molte delle
case di Borgo furono costruite nel Medioevo con i mattoni strappati
al Colosseo
Politicamente
la connotazione è immediatamente di Sinistra, in risposta a quel
Fascismo che li aveva confinati in quella landa divisa da Roma e
calcisticamente Romanista, in contrapposizione alla nota lazialità
del Duce, questa connotazione popolare non è mai cambiata e fu
proprio in queste strade che venne girato Ladri di Biciclette e
nella foto accanto potete vedere le scale su cui inizia il film con
la chiamata dei lavoratori, per quindici anni sono passato tutte le
mattine davanti quelle scale per andare a scuola senza neppure
sapere cosa rappresentassero. (vedesi box video in basso)
Con
il passare degli Anni, si arriva ai '50, accanto al Tufello viene
costruito il Villaggio Angelini, case per i Ferrovieri e più a nord
altri palazzoni popolari fino al limite estremo della città, che si
trova in quel momento a Piazza Vimercati e qualche anno dopo un'altra Collina viene colonizzata da piccole casette destinate ai
funzionari dell'INPDAI ed è proprio dove negli Anni '60 verrà girato
"Il Medico della Mutua" con Alberto Sordi, tra Piazza
Vimercati e via Cesare Fani, a non confondersi la la tristemente
nota via Mario Fani teatro del rapimento di Moro che si trova da
tutt'altra parte.
Nella
sua estensione di Via Conti negli Anni '80 vengono girate alcune
scene di Un Sacco Bello, di Verdone ma negli
Anni' 80 la Zona I, tra Viale Jonio e Montesacro diviene anche scenario
del terrorismo, le BR la eleggono a serbatoio privilegiato di
vittime, complice l'aurea residenziale che da qualche anno si è
impadronita della periferia di questa periferia, non vi è quasi
strada che non abbia avuto il suo morto.