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Cornell
& Diehl Rajah's Court
di
Gian Maria Gamboni |
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Scheda
24
Recensione
Tabacco
Cornell
& Diehl Rajah's Court
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1 |
Descrizione
del tabacco
e taglio |
Colori
che vanno dai marroni scuro al biondo senza preponderanze
particolari, come dovrebbero essere le vere mixtures.
Il taglio e' un ribbon abbastanza uniforme, ruvido e compatto al
tatto, dove spiccano i pezzi di latakia più grossi e irregolari. |
2 |
Caricamento
ed
accensione |
Data
la non eccessiva umidità e una certa consistenza lignea degli
elementi, occorre strofinare abbastanza con le dita, per ammorbidire
la miscela.
Fatto questo, il caricamento risulta semplice e veloce.
In virtù delle premesse, è utile caricare per strati aumentando,
senza esagerare, la pressione al colmarsi del fornello.
L'accensione non è laboriosa, ma quella legnosità riscontrata in
apertura ne rende difficoltoso l'avvio; tuttavia con due fiammiferi
e un po' di pigino è possibile iniziare a gustare qualcosa dal
sapore antico. |
3 |
Profumo,
flavour,
corpo,
forza |
All'apertura
della lattina, si e' pervasi da un effluvio compatto,
torbato-fermentato, che ricorda vagamente la vecchia dunhill
standard made in uk, quella ante-epitaffi, che si trovava in vendita
fino a sei-sette anni fa.
Niente intrugli alla crucca o danese, il corpo è quello delle
mixture di una volta, pieno, ma dal profumo non invasivo, un unisono
senza sovrapposizione di essenze, dove sono perfettamente scindibili
i singoli sentori. |
4 |
Impressioni
personali della fumata |
Che
dire, all'accensione, la prima impressione è di pienezza con una
certa spigolosità nel raccordarsi delle componenti.
Appena abbassata la temperatura e compattata la brace con il pigino,
inizia la musica che riporta indietro con gli anni, perchè di fatto
era dalla scomparsa delle vecchie ricette che non mi capitava di
assaporare qualcosa del genere.
Il latakia c'è, ma è dosato alla pefezione, così come orientali e
i virginia, in un bilanciamento che al climax combustivo regala
sensazioni quasi liquide.
Purtroppo l'incantesimo s'infrange dopo pochi minuti, per le
variazioni repentine di temperatura che sbilanciano completamente la
fumata verso il troppo compatto o l'esatto contrario.
Non che bruci male, ma è impegnativo mantenere la temperatura al
giusto punto, però, quando si riesce nel proposito, si ottiene in
cambio qualcosa di sublime che non è rintracciabile in nessun altro
prodotto odierno di mia conoscenza.
Il percorso di fumata con gli orientali, equiparabili alle gamme
medie suonate dal violoncello, è sicuro, ampio e austero, rigoroso
e levigato, canonico come lo stile architettonico nordico.
Le riaccensioni, salvo a raggiungimento fondiglio, non pregiudicano
assolutamente il gusto della fumata.
5 Adatto a neofiti o per esperti della pipa
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5 |
Adatto
a neofiti o per esperti della pipa |
Non
è assolutamente un prodotto da neofita, sia per la difficile
gestione e, in parte, per le proprietà olfattive che potrebbero
risultare sgonfie e insipide. |
6 |
Consiglio
di quale pipa usare forma
dimensione |
Billiard
dritta piccola, che domande! |
7 |
Valutazione
complessiva |
Dimenticarsi
degli orientali alla prugna, del latakia alla liquizia e tamarindo,
dei virginia allo zucchero filato, nonchè di tutte le porcherie
chimiche impiegate senza eccezioni dai crucchi e danesi; ma se il
palato del lettore fosse abituato a quanto appena detto, sarebbe
allora saggio lasciare questa miscela sullo scaffale del tabaccaio.
Chi invece è all'antica come il sottoscritto, ridotto a rovistare
negli antri più fetidi in cerca di qualche lattina dunhill ante
epitaffi d'inizio secolo, o costretto a fumare i pochi inglesi di
gawith & co. , troverà con il rajah's court il giusto conforto
e sarà in parte ripagato dei torti tabagici subiti negli ultimi
sette-otto anni.
L'unico ostacolo che si frappone tra la perfezione e il diabolico,
in questo caso, è dato dalla difficoltà -per me estrema- di
gestione della fumata.
Costo tra 17 e 22 chf, per 2oz, non è poco, ma per gli amanti del
genere ne vale assolutamente la pena. |
8 |
Abbinamento
di vini e/o liquori e bevande |
Acqua
liscia. |
9 |
Musica
da accompagnamento |
Suzanne,
di Leonard Coehn. |
Note |
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Gian
Maria Gamboni
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