Scheda 23

Cornell & Diehl

Cross-Eyed Cricket

Va premesso che i tabacchi impiegati sono di primissima qualità, fatto difficilmente riscontrabile nelle produzioni europee. Terra scuro uniforme a taglio sostazialmente grossolano, si fanno notare soprattutto le scaglie violacee 'cotte' del cavendish, nel mezzo al quale s'intravedono i pochi filamenti di turkish e i pezzetti neri di latakia. L'umidita' e' al giusto punto, la mixture non e' per niente oleosa.

Data la giusta consistenza del tabacco, che consente di non lasciare spazi vuoti all'interno del fornello, è semplice caricare, ottenendo subito la giusta compattezza. L'accensione è istantanea, il che indica ottime capacità di combustione.

L'odore all'apertura della lattina da 2oz è sconvolgente: un panettone, dei peggiori, sembra realmente un concentrato di merendina al curacao, molto alcolica e vagamente prugna-cioccolatosa.
Dopo lo shock anafilattico, si percepisce un vago e consolante ritorno torbato. La forza è blanda, il corpo e' compatto e complesso , dalla componente alcolica -dichiarata come rum- in assoluto primo piano a coprire essenzialmente tutto il resto.

Senza neppure provare una carica, la prima idea era stata quella di buttare tutto nella spazzatura, però quel torbato blando, con un po' di fantasia, tramuta quel fetore di pasticceria immonda in una sorta di colluttorio-medicamentoso che forse qualcosa d'interessante potrebbe celare. Infatti, all'accensione, si e' pervasi da una complessita' strutturale difficilmente esplicabile a parole, ma una cosa e' certa: il grillo strabico non e' un panettone!
Il cavendish, al pari dei mix di uranio impiegati nei reattori nucleari, è mediato dalla parte buona della miscela -composta da turkish, latakia e perique- con un bilanciamento stabile orientato al soapy dal retrogusto molto secco e torbato, in sostanza gradevole. La fumata e' complessa e letteralmente incasinata, con un ventaglio incredibile di sfumature random che vanno dal disgustoso al sublime.
La room note, invece, è pessima. Non ci sono mai flessioni o surriscaldamenti improvvisi e, con un minimo d'impegno nel mantere stabile la brace, attraverso quei contrappunti di sensazioni, si arriva senza alcun problema alla cenere. La schiuma leviga un po' gli sbalzi e riduce i salti percettivi, potrebbe essere quindi da preferirsi alla radica.

Pur bruciando bene, pur non essendo un lessalingua, non lo reputerei un prodotto da neofita, in quanto trattasi di miscela troppo complessa da scindere e interpretare nella giusta ottica.

Data la robustezza e la flessibilità del prodotto in oggetto non mi sembra che possano insorgere problemi di alcun genere, va dunque bene una pipa qualsiasi. La schiuma, come già evidenziato, mitigando i salti tra le sponde percettive, per alcuni, potrebbe rappresentare l'ideale interpretativo.
Faccio notare che il cavendish impesta abbastanza, anche se in modo non-irreversibile come invece accade con i veri panettoni.

Sottolineo la grande qualità delle materie prime che salvano il prodotto dal baratro crucco. Dunque, non si tratta né di un panettone, né di una em al cavendish: in pratica non saprei definirla. Ne ho fumata circa 1/3 di lattina e da un paio di giorni continuo a fumare praticamente solo questa. Il fetore della miscela 'a crudo' e' nauseante, ma una volta accesa la carica, cambiano quasi tutte le carte in tavola. Il gusto dominante e' secco e austero, con quel tappeto soapy-speziato difficilmente identificabile. Potrei paragonare questo prodotto in modo blasfemo, con torto per la resa e la qualità dei tabacchi impiegati, al black velvet della torben dansk. Venduta in Svizzera a prezzi tra 17 e 22 chf, solo un pazzo potrebbe acquistarla per provare; trovandomi però a chiacchierare con l'amico Paul, non ho resistito a quel grillo strabico raffigurato sull'etichetta che sembrava seguire attento il nostro conversare.

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