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L'alba
incombe sui viandanti, la strada è lunga e ci si vuole mettere in
viaggio prima che sia tardi, Wetzkon sembra una landa desolata alle
06.45 del mattino, una città fantasma, attraversiamo Zurigo come
delle saette, con il rimpianto di non esserci neppure fermati a
dargli una sbirciata e la convinzione che l'anno prossimo, se si
tornerà, lo si farà in treno, attraversiamo la Svizzera, la
frontiera finta di Chiasso e siamo di nuovo in Italia, dove
ricomincia a piovere.
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