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Campionato
Francese 2008 DIGIONE
09.11.2008 -
5 -
Mattina
Uggiosa |
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Il
mio cervello mi tira giù dal letto alle 06.22, dalla finestra entra
ancora la luce gialla dei lampioni, qualche minuto e mi alzo, prima
di lasciare la stanza per la giornata devo fare la valigia, mia
particolare abitudine è difatti sempre consigliabile lasciare la
valigia perfettamente chiusa con il lucchetto quando la si lascia in
stanza. Perché ? Perché
se vi sparisce qualcosa che avete lasciato in giro la direzione
dell’Hotel vi dirà che non ne risponde e che comunque non può
essere sicura che sia sparito proprio ciò che voi dite. Se vi
sparisce la valigia intera, o questa viene forzata, la direzione
dovrà per forza assumersene la responsabilità. |
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Intanto
che preparo la valigia accendo il vecchio portatile che so impiegherà
almeno dieci minuti prima di essere operativo, faccio quel che devo
fare, mi siedo alla scrivania e scrivo quello che avete letto
finora. Alle 07.49 spengo tutto e vado a farmi una doccia in
preparazione a quella che si prospetta come una lunghissima
giornata. L’appuntamento è alle 9 nella Hall così scendo un
po’ prima e ne approfitto per una passeggiata in solitaria fino
alla Place Darcy, soprattutto in cerca di almeno un francobollo,
nulla di aperto, torno indietro, vado alla stazione ferroviaria e
faccio il giro di giornalai e tabaccai, nulla, solamente francobolli
per la Francia, per l’estero nulla. |
Tutti
mi dicono di andare all’ufficio postale, ma è domenica ed è
chiuso. Mi arrendo e guadagno l’albergo. Le ore 9 giungono, siamo
tutti nella Hall, tranne Giovanni, attendiamo un po’ ma siccome
l’appuntamento con i Francesi è alle dieci dall’altra parte
della città e dobbiamo ancora fare colazione, Fiorenzo va su a
bussargli alla porta, meno male, perché la sveglia non gli aveva
suonato e stava ancora dormendo, quindi intanto che lui si prepara
noi ci buttiamo nella sala colazione dell’Hotel, espletata la
formalità, alle 9.40 siamo pronti a muovere nuovamente verso la Rue
de St. Anne, ormai con sicurezza sappiamo la strada e nella notte,
sulla via del ritorno, abbiamo anche adocchiato un paio di
scorciatoie. |
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Sul posto ci attendono già alcuni
francesi, intanto che si aspettano gli altri entriamo tutti nel
museo della Storia di Digione, molto bello, su più piani, in alcuni
dei quali sono state ricostruite intere strade con negozi d’epoca,
macellerie, forni, fabbri, parrucchieri ed è proprio in un negozio
di parrucchiere che osserviamo la più inquietante delle macchine,
una specie di sistema per la permanente ante litteram che assomiglia
in tutto e per tutto ad una macchina per l’elettroshock.
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Marcello
Salvi
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