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La
Canzone del Piave |
4 Novembre |
Oggi
è il 4 Novembre ...
La Canzone del Piave, altrimenti nota come La Leggenda del Piave è
una delle più celebri canzoni patriottiche italiane. Il brano fu
scritto nel 1918 dal maestro Ermete Giovanni Gaeta (noto con lo
pseudonimo di E.A. Mario), il quale rinuciò ai diritti d'autore
sulla canzone.
I fatti storici che ispirarono l'autore risalgono al giugno del 1918
quando l'Austria-Ungheria decise di sferrare un grande attacco sul
fronte italiano del Piave. Ciò consenti alla Landwehr (l'Esercito
Imperiale Austriaco) di avvicinarsi alle località venete delle
Grave di Papadopoli e del Monte Montello. Ebbe così inizio l'eroica
resistenza delle Forze Armate del Regno d'Italia che costrinsero gli
austro-ungarici a ripiegare.
Tra il 2 e il 6 luglio del 1918, la 3a Armata del Regio Esercito
Italiano occupò le zone tra il Piave vecchio ed il Piave nuovo.
Durante lo svolgersi della battaglia, denominata Battaglia del
Solstizio, perirono 84.600 militari italiani e 149.000 militari
austro-ungarici.
In occasione dell'offensiva finale italiana (Battaglia di Vittorio
Veneto), avvenuta nell'ottobre del 1918, il fronte del Piave fu
nuovamente teatro di scontri tra l'Austria-Ungheria e l'Italia.
Ormai l'imperial-regio esercito si era già disgregato e gli
Italiani poterono tranquillamente sfondare le linee nemiche.
All'Epoca mio nonno, appena ventenne, era in zona di Guerra e si
gudagnò una Medaglia una mattina che partirono all'assalto dalla
Trincea in 400 ed al pomeriggio tornarono solamente in 12.
La canzone sortì un formidabile effetto sul morale delle truppe
italiane e della popolazziene civile. Con il suo tono gagliardo ed
entusiasta, a cui si accompagnavano nella gioia generale i progressi
sul fronte dell'esercito italiano, essa contribuì a risollevare la
speranza degli Italiani in un esito positivo del conflitto. A questo
proposito, in termini di psicologia delle masse, l'impatto della
Canzone del Piave può essere accostato a quello sortito negli Stati
Uniti dalla fotografia scattata durante la Battaglia di Iwo Jima,
nella Seconda Guerra Mondiale. Un ministro del tempo affermò che
"la Leggenda del Piave giovò alla riscossa nazionale molto più
di un generale, e valse a dare nuovo coraggio ai soldati, quanto mai
demoralizzati per la ritirata di Caporetto".
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Le
quattro strofe hanno quattro specifici argomenti:
1. La marcia dei soldati verso il fronte
2. La ritirata di Caporetto
3. La difesa del fronte sulle sponde del Piave
4. L'attacco finale e la conseguente vittoria
Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio
dei primi fanti il ventiquattro maggio;
l'esercito marciava per raggiunger la frontiera
per far contro il nemico una barriera!
Muti passaron quella notte i fanti,
tacere bisognava e andare avanti.
S'udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar de l'onde.
Era un presagio dolce e lusinghiero.
il Piave mormorò: "Non passa lo straniero!"
Ma in una notte triste si parlò di tradimento
e il Piave udiva l'ira e lo sgomento.
Ahi, quanta gente ha visto venir giù, lasciare il tetto,
per l'onta consumata a Caporetto.
Profughi ovunque dai lontani monti,
venivano a gremir tutti i ponti.
S'udiva allor dalle violate sponde
sommesso e triste il mormorio de l'onde.
Come un singhiozzo in quell'autunno nero
il Piave mormorò: "Ritorna lo straniero!"
E ritornò il nemico per l'orgoglio e per la fame
voleva sfogar tutte le sue brame,
vedeva il piano aprico di lassù: voleva ancora
sfamarsi e tripudiare come allora!
No, disse il Piave, no, dissero i fanti,
mai più il nemico faccia un passo avanti!
Si vide il Piave rigonfiar le sponde
e come i fanti combattevan l'onde.
Rosso del sangue del nemico altero,
il Piave comandò: "Indietro va', straniero!"
Indietreggiò il nemico fino a Trieste fino a Trento
e la Vittoria sciolse l'ali al vento!
Fu sacro il patto antico, tra le schiere furon visti
risorgere Oberdan, Sauro e Battisti!
Infranse alfin l'italico valore
le forche e l'armi dell'Impiccatore!
Sicure l'Alpi, libere le sponde,
e tacque il Piave, si placaron l'onde.
Sul patrio suol vinti i torvi Imperi,
la Pace non trovò né oppressi, né stranieri!
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La
melodia è tuttora orchestrata da bande musicali istituzionali e
non, specialmente in occasione delle celebrazioni per la Festa della
Repubblica.
Questi versi, densi di amor patrio, e la sua solenne, seppur a
tratti mistificatoria, rievocazione storica, fecero sì che da più
parti si levasse la richiesta di adottarlo come inno nazionale, cosa
che avvenne dal 1946 al 1947, quando La Canzone del Piave fu l'inno
nazionale non ufficiale della Repubblica Italiana. Com'è noto, la
melodia fu sostituita in favore de Il Canto degli Italiani, poi
rinominato Fratelli d'Italia, di Goffredo Mameli.
Come precedentemente detto la canzone è priva di diritti d'autore
per volontà dello stesso autore, dunque se volete ascoltare un
pezzo di storia potete scaricarla dal seguente link:
SCARICA
LA CANZONE DEL PIAVE |
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