L'appuntamento con Giovanni è alle 04.30 davanti al cancello, ma a casa fa troppo caldo, sono pronto e non riesco più a resistere, decido di uscire, attenderò sulla strada un quarto d'ora ma almeno starò al fresco, però appena esco dal cancello sento un motore che si accende e vedo Giovanni al volante sull'altro lato della strada. Il Raccordo fino a Ciampino è libero, liberissimo, e non sono ancora le 5 quando arriviamo al parcheggio, navetta e via, i check-in li abbiamo fatti online, colazione e subito dentro il Terminal, c'è un'ora abbondante da aspettare.

Il decollo avviene puntualmente, rapido giro su Roma per imboccare la rotta a Nord che ci porterà fino ad Orio e poi via lisci come l'olio su un mare di nuvole dorate dal sorgere del Sole. A bordo c'è un silenzio quasi irreale, l'ora particolarmente mattutina induce molti a fare un rinforzino di sonno e così nell'aria si spande solamente il rumore dei motori e sembra quasi di sentire l'aria scivolare sulle ali. Appena  trenta minuti e si iniziano le procedure di atterraggio, su Bergamo incombe una fitta coltre di nuvole nere ed appena ci infiliamo in esse il Sole sparisce. Appena scendiamo dall'Aereo rimaniamo di sasso.

A Roma abbiamo lasciato il Sole e temperature Agostane, qui il cielo è plumbeo e la temperatura sulla scaletta dell'aereo è da autunno inoltrato. Pochi minuti e siamo fuori dell'Aeroporto, con qualche minuto d'anticipo sul previsto, aggiriamo all'esterno in cerca del Conte, dopo un po' vedo la sua macchina parcheggiata e vuota ed intuisco che forse è dentro ad aspettarci, così è infatti, esattamente davanti all'uscita Voli Nazionali dalla quale siamo passati dieci minuti prima. Il viaggio fino a Barasso non è lungo, ma inframmezzato da fastidiose pause traffico sulla Tangenziale di Milano e da uno scroscio di pioggia all'altezza dell'Uscita per Varese.

Comunque alla fine si scorre facilmente e quando ci infiliamo nel viale che porta al Laboratorio di Vilma non sono ancora le dieci.

Vai alla Seconda Parte ------->